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 2023  gennaio 07 Sabato calendario

Il futuro dei telegrammi è in Estonia

I telegrammi sono andati in pensione: sempre meno invii nel mondo, importanti società che sospendono il servizio perché il business è stato superato da email e messaggistica istantanea. Ma sopravvivono delle nicchie e si delineano nuove rotte per i telex. Una di questa punta diritto a Tallinn, la capitale dell’Estonia, e più precisamente a Lasnamäe, quartiere di stampo sovietico della città affacciata sul Mar Baltico. Qui ha sede la società di consegna di messaggi telegrafici Telegraf ÖU fondata da Aleksander Sahan. L’imprenditore ha detto all’emittente Err che non è preoccupato per il futuro perché convinto che di avere ancora molto lavoro da fare nei prossimi anni.
Per lui decisioni come quella della Deutsche Post, che dall’inizio dell’anno ha stoppato l’invio dei telegrammi per mancanza di domanda, sono nuove opportunità che si aprono. È stato così anche cinque anni fa quando le Poste del Belgio hanno preso la medesima strada: i messaggi che venivano inviati tramite Bruxelles hanno preso la strada di Tallinn. «Molti italiani e serbi, ma anche francesi e canadesi li mandano», ha detto Sahan all’Err. La cosa fondamentale da conoscere è l’indirizzo a cui recapitare la busta con il messaggio stampato: c’è chi sceglie questa formula per il tono istituzionale che ha, oppure perché conosce la via in cui abita la persona con cui si vuole mettere in contatto e non si hanno altri recapiti. Il telegramma diventa quindi un modo per ripristinare una comunicazione con una persona lontana. A Sahan è successo anche di recente: un suo cliente dal Kirghizistan ha scritto a una persona in Lituania e, ha raccontato l’imprenditore, il telegramma terminava con la richiesta del contatto Skype per poter parlare a voce.
La Telegraf ÖU sta costruendo una rete di stazioni collegate dal sistema telex per comunicare; fino a qualche anno fa erano una trentina le aziende che si servivano di questo servizio e oggi sono invece ben ottanta. Con la connessione via telegrafo, ha specificato l’esperto, le imprese possono connettersi direttamente e inviare tutti i tipi di informazioni.
Una comunicazione bidirezionale ritenuta più sicura del web, dunque; una comunicazione scelta soprattutto da piccole banche, istituti di credito che non vogliono usare il sistema Swift o che lo ritengono troppo costoso.
«La maggior parte dei nostri clienti si trova in Paesi molto esotici come Vanuatu o Borneo», ha riferito Sahan, «ma anche l’Australia è un nostro importante mercato». L’unico Paese off-limits è la Mongolia: non si possono inviare telegrammi verso Ulan Bator perché non c’è nessuno che possa recapitare i messaggi. Mentre è possibile farlo verso la Corea del Nord, anche se nella direzione opposta non è mai giunta nessuna comunicazione.