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 2023  gennaio 05 Giovedì calendario

Periscopio

[Tutte queste] lapidi nelle molte lingue d’Europa ci parlano della sofferenza di uomini dell’intero continente; toccherebbero profondamente il nostro cuore, se non facessimo soltanto memoria delle vittime in modo globale, ma se invece vedessimo i volti delle singole persone che sono finite qui nel buio del terrore. Benedetto XVI (discorso ad Auschwitz-Birkenau, 28 maggio 2006).
Benedetto ha sempre parlato di responsabilità individuale sia pure aggiungendo la necessità di coltivare il dovere collettivo della memoria. Quando Benedetto divenne Papa il 60% dei tedeschi era nato dopo la guerra e di quanto era successo avevano saputo da genitori e nonni: sapevano delle colpe dei «piccoli nazisti», quelli che non avevano commesso crimini ma avevano approfittato della situazione, per esempio comprandosi i mobili del vicino ebreo finito nelle camere a gas. Queste piccole colpe (soprattutto per i giovani del ’68) erano molto gravi. Questa è la vera Germania: noi abbiamo dimenticato il passato con troppa fretta, ma continua a incombere anche in Italia. Roberto Giardina (Antonino D’Anna, ItaliaOggi).

«I generali mandano le reclute a farsi ammazzare e i loro figli in vacanza alle Maldive». Sembra la frase di un antimilitarista, di un disertore, di un anarchico, è invece una delle tante voci dei siti nazionalisti russi, fiancheggiatori entusiasti dell’invasione dell’Ucraina. Michele Serra, la Repubblica.
Sarebbero centinaia i russi che combattono a fianco dei soldati ucraini nella legione chiamata «Russian Freedom». Il portavoce, «Ce’sar», incontra i giornalisti tra le rovine d’un monastero ortodosso a Dolina, in una zona riconquistata dall’esercito ucraino, e tiene a precisare: «Non siamo traditori. Non sto combattendo contro la Russia, ma contro il regime di Putin, contro la tirannia», dice. Creata all’inizio della guerra, la Legione, il cui emblema è un pugno chiuso sormontato dalle parole «Libertà» e «Russia», fa parte del corpo internazionale dei volontari dell’esercito ucraino. repubblica.it

Nel suo messaggio di Capodanno Vladimir Putin è apparso in compagnia di truppe combattenti sul fronte ucraino. In realtà avrebbe arruolato degli «attori» chiamati a recitare la parte dei soldati mentre lui brindava per elogiare i loro sforzi bellici. Tadeusz Giczan, giornalista bielorusso dissidente, ironizza sulla donna bionda alla destra di Putin [qui in look da veterana dell’«operazione speciale» ma] già comparsa con Putin in una serie di photo opportunity: in tuta arancione, in impermeabile da marinaio su una barca, poi in chiesa col velo sul capo da devota. Julian Röpcke, caporedattore della Bild, ha postato un video in cui si vede la stessa donna raccontare che i soldati russi feriti non vogliono essere evacuati dal campo di battaglia perché desiderano continuare a combattere con i loro compagni. Alessandra Muglia, corriere.it.
Contro Mehdi Mohammadi, accusato di «guerra contro Dio», la magistratura iraniana ha emesso una doppia sentenza di morte. L’agenzia per i diritti umani Hrana scrive che, oltre alla pena capitale, il tribunale rivoluzionario di Sari ha condannato il 18enne a sei mesi di reclusione per il reato di «propaganda contro il regime», a due anni per «incitamento a turbare la sicurezza del Paese e all’omicidio», quindi a un anno per «offese al leader Supremo dell’Iran». lastampa.it

I teorici dell’inevitabile tramonto dell’Occidente forse si sbagliano. Forse la Cina non riuscirà a diventare, nemmeno fra qualche decennio, una superpotenza così forte da poter davvero tenere testa agli Stati Uniti. Né, come hanno previsto alcuni, la Cina tornerà a essere – come nel Seicento e nel Settecento – il Paese più ricco e prospero del globo. L’autocrazia ha un prezzo. Angelo Panebianco, Corriere della Sera.
Mentre il governo legalizza l’evasione fiscale, dà una mano a corrotti e corruttori a spese dei poveri, dei disoccupati e dei migranti, e criminalizza i ragazzi che vanno ai rave party o protestano per l’ambiente spruzzando vernice lavabile su Palazzo Madama, la cosiddetta informazione riesce a fare di tutto fuorché informare. Marco Travaglio, il Fatto.
«Rigirare la frittata»: far apparire una cosa secondo la propria convenienza e non per rappresentare la realtà. Dal web.
[Imbrattate dagli attivisti no-smog le mura del Senato]. Stefano Feltri, direttore di Domani, ha scritto e titolato che «hanno ragione loro a sporcare la superficie dell’indifferenza». Francesco Damato, graffidamato.com.

[Egli] aveva il difetto di usare quelle frasi grandiose bardate di parole enfatiche, così ingegnosamente chiamate «pappardelle» nel gergo del giornalismo che ogni mattina ne ammannisce di pochissimo digeribili ai suoi abbonati: loro le ingoiano comunque. Honoré de Balzac, Illusioni perdute.
Per i giornalisti progressisti e correct italiani c’è un lusso ammissibile, come il cachemire di Bertinotti, la barca di D’Alema e, adesso, la vacanza a 5 stelle del 5stelle Conte. [Negli anni ottanta c’erano invece] il divertissement e il lusso inammissibili per un politico di Gianni De Michelis [socialista craxiano e festaiolo, descamisado e spettinado, per l’intellighenzia organica un «avanzo di balera»]. Dagospia.
Agli italiani che si lamentano di non aver dormito per i botti di Capodanno va ricordato che anche gli ucraini non hanno dormito per i botti di Capodanno. Michele Magno, il Foglio.
Gli obiettivi dichiarati dai russi non sono stati raggiunti: la smilitarizzazione dell’Ucraina si è tradotta in rimilitarizzazione dell’intero continente europeo e la denazificazione dell’Ucraina si è tradotta in rinazificazione di buona parte dell’Europa in termini anche formali e di tutto l’Occidente in termini concettuali. Buon Anno. Fabio Mini, ex generale Nato, il Fatto quotidiano.
I giornali mi mancano solo quando li leggo. Roberto Gervaso.