il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2023
Sbadigli reali. La serie di Harry e Meghan
Dall’aborto spontaneo di Meghan alle urla del principe William sul fratello mentre la regina Elisabetta ascoltava in silenzio, passando per Harry in divisa nazista: ecco i principali temi della serie-scandalo che sta tenendo banco su tutti i giornali inglesi da settimane. Le otto puntate della docu-serie Harry&Megan, in onda su Netflix, sono finora l’unico accesso alla “storia da punto di vista di chi l’ha vissuta”, come sostiene la duchessa di Sussex. Ma attenzione: non si tratta di una raffica di sensazionali scoop in fila, tra una rivelazione l’altra scorrono ore e ore di filmati troppo dolci, al limite dell’agiografia, che esaltano l’impegno sociale della coppia, tra baci, sorrisi e beneficenza in Africa. Un racconto privo di ombre che risulta, infine, poco umano.
Tabloid I cattivi della serie non sono, come si poteva credere, William e Kate né alcun membro della famiglia reale, ma i media britannici. “Da almeno una trentina d’anni c’è un patto tra la famiglia reale e i tabloid”, rivela Harry. “Noi dobbiamo esibirci (“we have to perform”) ogni tanto e non possiamo negarci, altrimenti i media faranno uscire qualche brutta notizia sulla famiglia”. “Era terribile quando ero bambino, mia madre doveva sorridere ai giornalisti, ma poi vedevo le lacrime sul suo viso”. Secondo i duchi di Sussex, la famiglia reale è vittima dei media. Ha però la colpa di non opporvisi mai. “Appena annunciammo il fidanzamento su tutti i giornali Meghan veniva descritta come la ragazza di Compton (quartiere malfamato di Los Angeles, ndr) mentre era già un’attrice in carriera”. In quel caso, Harry aveva chiesto protezione a Buckingham Palace, ma gli venne risposto: “Nessuna è stata protetta, perché doveremmo farlo con lei?”. Si arriva così all’aborto spontaneo di Meghan, causato anche dallo stress indotto dai paparazzi e dal Daily Mail in particolare. “Sapevano tutti (la famiglia, ndr) quanto fosse grave. Pensarono: ‘Perché non poteva semplicemente affrontarlo?’”, si lamenta l’ex principe. “Mio padre mi ha detto, ‘Caro ragazzo, non si può vincere sui media’’”.
Razzismo Secondo Harry, la sua ragazza meritava invece un trattamento particolare, “perché è nera”. Il razzismo, sostiene l’ex erede al trono d’Inghilterra, è qualcosa di insito, spesso inconscio, ma presente nelle famiglie nobili, di più se reali. Il duca di Sussex ne parla per esperienza diretta: “Nel 2005 venni fotografato mentre brindavo a un party con la divisa dei Nazi Afrika Korps. È stato l’errore più grande della mia vita, mi sono vergognato molto dopo. Mi sedetti e parlai con il rabbino capo a Londra, che ebbe un profondo effetto su di me. Andai a Berlino e parlai con un sopravvissuto all’Olocausto. Ho imparato molto da quello”. Nel corso delle puntate si accenna spesso a come superare questo razzismo inconscio sia anche l’unica maniera perché un’istituzione antica come la monarchia possa sopravvivere alle sfide del XXI secolo. “La famiglia reale ha perso una grande occasione con Meghan”, puntualizza infatti Harry.
La regina Poco presente, Her Majesty resta un’istituzione intoccabile anche nei racconti del nipote. Divertente lo spaccato del primo incontro tra la regina e Meghan, per cui Harry ha pensato di evitare l’ansia da prestazione non dicendo niente alla fidanzata. “Eravamo in macchina e fece: ‘Ci sarà anche mia nonna’ -racconta Meg- poi si voltò e mi disse: ‘La sai fare la riverenza?’”. Per l’allontanamento dall’Inghilterra, il duca di Sussex non incolpa Queen Liz. “Dovete capire che dal punto di vista della famiglia, soprattutto da lei, ci sono delle regole, dei modi di fare le cose e la sua ultima missione, il suo obiettivo e responsabilità è proteggere l’istituzione”. È Meghan a tirare un po’ la corda, scherzando sulla formalità che a quell’istituzione si lega. Ad esempio il primo incontro con William e Kate, in una cena a casa. “Li vedi in pubblico e sono perfetti, ma ti immagini che una volta lontani dalle telecamere si rilassino’”, racconta Meg. “Invece no, la loro formalità esteriore rispecchia quella interiore”.
Lady Diana “Sono il figlio di mia madre”, afferma spesso Harry, che insieme a Meghan porta avanti un continuo parallelismo tra la loro storia e quella di Diana Spencer, alias Lady Diana. “Vedo molto di mia moglie in Archie. Vedo molto di mia madre in Lili, ha molto degli Spencer. Mia madre sarebbe stata molto fiera di Meg”. Entrambe, a parere di Harry, erano invisi alla royal family per aver rubato la scena a chi “era nato nel ruolo”. Per questo i media iniziarono a mettere in giro storie negative sul conto di Meghan, come il difficile rapporto col padre, a causa delle quali l’attrice cominciò a ricevere minacce di morte.
Megxit Primo: non c’è mai stata una Megxit, anzi, i duchi sono stati quasi cacciati. Il momento è il summit di famiglia convocato da Elisabetta il 13 gennaio 2020 a Sandringham. Il 9 la coppia aveva rinunciato al titolo reale. “Fu spaventoso vedere mio fratello urlare contro di me, mentre mio padre diceva cose non vere”, confessa Harry. La regina “assisteva in silenzio”, mentre al duca venivano date cinque opzioni: “Dal tutto dentro al tutto fuori, io e Meg avremmo preferito un compromesso, lavorare indipendentemente continuando a sostenere le cause della monarchia nel Commonwealth, ma emerse presto che questa possibilità era fuori discussione”.