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 2023  gennaio 03 Martedì calendario

La seconda vita dei capelli

Dopo il taglio, i capelli non vengono più spazzati dal pavimento e gettati nell’immondizia, ma nei saloni del Belgio sono accuratamente riposti in un apposito sacchetto di carta: le ciocche, infatti, possono avere una seconda vita e non in una parrucca.
Una Ong li usa come materia prima per realizzare degli speciali tappeti assorbenti, ideali per contrastare la diffusione nell’ambiente di olio o altri idrocarburi in caso di perdita e sversamento.
Il progetto Hair Recycle ha coinvolto i coiffeur di tutto il Belgio, trasformandoli in «parrucchieri eco-responsabili»: niente più capelli da smaltire, ma da raccogliere e destinare a un percorso di economia circolare virtuoso per l’ambiente.
«Limita la tua impronta ecologica e soddisfa i clienti ogni giorno più consapevoli delle problematiche ambientali e dell’importanza di un consumo sostenibile», così il progetto si presenta per valorizzare i capelli come risorsa riutilizzabile.
I saloni ricevono delle borse per raccogliere i capelli tagliati che, una volta riempite, vengono ritirate dagli addetti del progetto: i capelli sono destinati ad alimentare una speciale meccanica che produce dei tappeti quadrati da sfruttare per la loro capacità assorbente, mentre i negozi aderenti possono apporre sulla propria vetrina un adesivo che informa i clienti dell’approccio sostenibile dell’attività.
Il cofondatore del progetto, Patrick Janssen, ha spiegato che un chilogrammo di capelli può assorbire 7-8 litri di petrolio e idrocarburi: i tappetini possono quindi fungere da filtri speciali da collocare ad esempio prima che queste sostanze finiscano negli scarichi fognari delle attività produttive.
Nel novembre scorso i primi dieci tappetini di assorbimento realizzati a partire dai capelli riciclati sono stati consegnati alla Recycar, un’attività specializzata nello smantellamento dei vecchi veicoli e nella vendita di pezzi di ricambio: nelle officine aziendali i dispositivi, avvolti in sacchetti di iuta per il caffè, servono per trattare le perdite di olio idraulico e olio motore.
Ma i tappeti assorbenti per limitare l’inquinamento da idrocarburi non sono l’unica soluzione a cui lavora il progetto Hair Recycle: dai capelli, infatti, si possono fabbricare sacchetti speciali per il riciclaggio dei biocompositi, cioè materiali polimerici rinforzati con fibre naturali; oppure si può estrarre cheratina per il trattamento delle ustioni cutanee. Altri buoni motivi per non disfarsi dei capelli tagliati ma destinarli a questo percorso di recupero.