Corriere della Sera, 2 gennaio 2023
Le ultime parole di Benedetto XVI
Sono state «Signore, ti amo», in italiano, le ultime parole pronunciate dal Papa emerito Benedetto XVI. Le ha ascoltate, intorno alle 3 della sua ultima notte, un infermiere che lo assisteva. Ratzinger era ancora cosciente e in quel momento i suoi assistenti e collaboratori si stavano dando il cambio. Poi, come ha raccontato commosso il suo segretario di una vita, il vescovo Georg Gänswein, «non è riuscito più a parlare».
Il primo a rendergli omaggio nella stanza al primo piano del monastero vaticano Mater Ecclesiae, dove ha vissuto ed è morto, è stato proprio il suo successore, Francesco. L’annuncio è stato dato, la mattina del 31 dicembre, da Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana: «Con dolore informo che il Papa emerito, Benedetto XVI, è deceduto alle ore 9.34». Oggi il corpo di Benedetto (avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 16 aprile) sarà traslato dalla cappella del Mater Ecclesiae, dove è stato composto e rivestito con i paramenti liturgici rossi, la mitra, un rosario e un crocifisso tra le mani, per essere esposto in San Pietro al saluto e la venerazione dei fedeli, davanti all’altare realizzato da Gian Lorenzo Bernini sulle Grotte vaticane, col grande baldacchino barocco in bronzo.
Mentre i funerali solenni, presieduti dal Papa, si terranno giovedì 5 alle 9,30. È un unicum nella storia bimillenaria della Chiesa cattolica: non è mai accaduto prima che le esequie di un Papa fossero celebrate dal suo successore. E che non ci sia un conclave subito dopo. Ma non sarà solo per questo che saranno tanti a volerlo salutare per l’ultima volta: la proverbiale riservatezza tedesca e la discrezione gentile di Benedetto avevano fatto breccia nel cuore dei fedeli cattolici.
Il protocollo vaticano è al lavoro per stabilire nuove regole, visto che non ci sono precedenti cui rifarsi. Bruni ha anticipato che si tratterà di una cerimonia «solenne, ma sobria». Tanto più che lo stesso Ratzinger aveva più volte espresso il desiderio di un funerale «il più semplice possibile». Ma si tratta comunque dell’addio al 265esimo Pontefice: saranno presenti le delegazioni ufficiali della Germania e Italia. Dopo la celebrazione, dopo l’Ultima Commendatio e la Valedictio, il feretro verrà traslato per la tumulazione nelle Grotte Vaticane, dove riposano (quasi) tutti i Papi.
Già sabato sera, nel corso della celebrazione dei Vespri e del tradizionale Te Deum di ringraziamento di fine anno, Francesco lo aveva ricordato, esprimendo «gratitudine, a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo, a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specie in questi ultimi anni di vita ritirata. Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa». E nell’Angelus di ieri mattina ha detto: «Lo affidiamo a Maria Santissima, perché lo accompagni nel suo passaggio da questo mondo a Dio».
Moltissime le reazioni dei leader della Terra. Per il presidente Mattarella il pontificato di Ratzinger «ha rappresentato per milioni di credenti e non una luminosissima e feconda testimonianza dei principi evangelici. Con la sua mite fermezza, ha saputo imprimere slancio al dialogo tra fede e ragione». Il presidente Usa Joe Biden ha sottolineato che «era un rinomato teologo, con una intera vita di devozione alla Chiesa, guidato dai suoi principi e dalla sua fede».
Il presidente ucraino Zelensky lo ha definito «straordinario teologo, intellettuale e promotore di valori universali», mentre anche Putin ha voluto omaggiare un «difensore dei valori cristiani tradizionali». Messaggi di cordoglio sono arrivati pure dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dal presidente francese Macron e da quello del Brasile, Lula. E ancora omaggi dalle comunità ebraica e buddista, oltre che anche dai musulmani italiani della Coreis.
Intanto si è già messa in moto la macchina imponente per la sicurezza dei funerali di un Pontefice: un migliaio gli uomini delle forze dell’ordine, 500 volontari della Protezione civile, metal detector per l’accesso in piazza San Pietro. Soprattutto per gestire il flusso dei devoti, che la prefettura di Roma stima in almeno 30-35 mila persone al giorno, fino alla sera del 4. Mentre se ne prevedono da 50 a 60 mila per i funerali.