Anteprima, 2 dicembre 2022
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Biografia di Ercole Baldini
Ercole Baldini (1933-2022). Ciclista. «Corridore inclassificabile con i criteri rigidi dell’epoca, lo sarebbe oggi in tempi di versatilità assoluta: andava forte su tutti i terreni, a dispetto di un fisico potente ma non leggerissimo. È stato l’unico ciclista della storia ad aver vinto Olimpiadi, Mondiali e un grande Giro. L’Italia lo conobbe il 7 dicembre del 1956 quando, a 23 anni, vinse con enorme distacco a Melbourne (dove era arrivato dopo un viaggio con 11 scali aerei) la prova su strada delle Olimpiadi. Un trionfo passato alla storia perché gli organizzatori non trovarono il vinile con l’inno di Mameli per la premiazione e questo fu cantato a cappella da un centinaio di immigrati italiani in lacrime. Due mesi prima, in un Vigorelli affollatissimo, Ercole aveva strappato a Jacques Anquetil il Record dell’Ora pedalando per 46,393 chilometri. Per tre stagioni, Baldini fu invincibile. Nel 1957 accompagnò Fausto Coppi nella sua ultima vittoria, il Trofeo Baracchi, e poi trionfò nella crono del Giro d’Italia con un distacco così ampio da mettere fuori classifica 60 corridori, pietosamente riammessi in corsa dagli organizzatori. Nel maggio 1958 batte Gaul al Giro d’Italia, due mesi dopo stravinse il Mondiale a Reims beffando mostri sacri come Bobet, Nencini, Van Steenbergen e Van Looy. A quel punto (con trenta vittorie di prestigio nel palmares) la sua parabola divenne discendente. Baldini amava le belle donne, il buon vino, la grande cucina, Baldini prendeva e perdeva peso e si infortunava spesso ma con gli sprazzi di una classe immensa si aggiudicò una tappa alpina del Tour de France e un Giro dell’Emilia. Ritiratosi nel 1964, fu direttore sportivo, presidente dell’associazione ciclistica, mattatore di memorabili incontri di vecchie glorie. Durissimi gli ultimi anni, dove alla malattia si aggiunse la feroce contesa legale tra i figli e Maria Criscuolo, sua compagna di vita dopo la scomparsa della moglie. Uomo generosissimo e imprenditore fortunato, oltre all’eredità sportiva Ercole Baldini ne lascia una economica imponente su cui purtroppo non mancheranno pretese e dispute» [Bonarrigo, CdS]. Da tempo non era più invincibile: vedeva e sentiva poco, camminava a fatica appoggiato al braccio della compagna o del figlio Mino, percependo senza lamentarsi il disagio della faida che aveva spaccato la sua famiglia. Morto ieri nella sua villa di Forlì, costruita su un progetto di Le Corbusier. Aveva lasciato l’ospedale per andare a passare lì i suoi ultimi giorni. Avrebbe compiuto 90 anni tra un paio di mesi.