Anteprima, 12 dicembre 2022
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Biografia di Salvatore Vargiu
Salvatore Vargiu (1940-2022). Bandito. «Il vivandiere dell’Anonima che sequestrò Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi, nell’estate del 1979. Ottantadue anni, con oltre dieci trascorsi in carcere, è stato stroncato da un infarto. Era alla guida di un fuoristrada sulla Statale del Correboi quando, a causa del malore, ha perso il controllo del Suv, per poi andare a schiantarsi contro un muro. L’incidente è accaduto abbastanza vicino a quelle montagne che per 117 giorni furono la prigione del cantautore genovese e della compagna. Due anni dopo la liberazione, De Andrè s’ispirò proprio al rapimento, ai banditi, alla vita da ostaggio, per comporre Hotel Supramonte. Quattro giorni dopo il ritorno a casa dei due ostaggi, mai s’è saputa l’entità del riscatto, forse intorno al mezzo miliardo di lire, i carabinieri arrestarono un bel po’ di persone. In carcere, sempre nel 1979, finirono sei orunesi, un toscano e tre pattadesi, compreso Salvatore Vargiu. Il suo ruolo nella banda fu definito nel dettaglio nel processo in primo grado, a Tempio. Era proprio lui, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, a occuparsi di portare nella grotta il pranzo per gli ostaggi: pane, formaggio, salsiccia e scatolette di tonno. Era un uomo tutto di un pezzo, raccontò De Andrè al processo, ma verso cui mai serbò rancore. “Capiamo i banditi e le ragioni per cui agiscono in quel modo, sebbene il reato di sequestro di persona sia tra i delitti più odiosi che si possano commettere”, fu una delle dichiarazioni del cantautore, che insieme a Dori Ghezzi si costituì parte civile contro i mandanti del sequestro, tra gli altri anche un allora assessore comunale, mentre perdonarono fin da subito i carcerieri e la manovalanza ingaggiata dalla banda per gestire il rapimento. Infatti, qualche anno dopo, proprio De Andrè e Dori Ghezzi non si tirarono indietro neanche quando alla loro porta bussarono gli avvocati del vivandiere, nel frattempo condannato a 25 anni e quattro mesi di reclusione. Nel 1991 avallarono - è questa la definizione giuridica - la domanda di grazia per Salvatore Vargiu, che la ottenne dall’allora presidente della Repubblica, per essere poi scarcerato dopo aver scontato gran parte della pena» [Aime, Mess].