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 2022  dicembre 30 Venerdì calendario

Biografia di Pelé – Edson Arantes do Nascimento

Pelé – Edson Arantes do Nascimento (1940-2022). Ex calciatore. “O Rei”, il più grande attaccante di sempre assieme a Maradona. Storica bandiera del Santos (1956-1974), poi nei New York Cosmos (1975-1977). Asso della Nazionale brasiliana (1957-1971), con cui, unico calciatore della storia, conquistò tre campionati mondiali (1958, 1962, 1970). «Mettete tutti gli assi che conoscete in negativo, poneteli uno sull’altro: stampate: esce una faccia nera, non cafra: un par di cosce ipertrofiche e un tronco nel quale stanno due polmoni e un cuore perfetti: è Pelé. Ma ce ne vogliono molti, di assi che conoscete, per fare quel mostro di coordinazione, velocità, potenza, ritmo, sincronismo, scioltezza e precisione» (Gianni Brera) • «Il suo nome, Edson, fu voluto dal padre, il discreto centravanti Dondinho, perché in quei giorni nel paese di Três Corações, Tre Cuori, sud-est del Brasile, era arrivata l’elettricità. Un buon auspicio per un giocatore predestinato: già papà Dondinho, vedendolo, appena nato, scalciare con le gambette magroline, aveva esclamato: “Sarà un grande calciatore”; il nome elettrico era la sottolineatura per un asso che avrebbe illuminato il calcio mondiale. […] "Pelé" giunse dopo altri soprannomi: "Dico", come lo chiamava lo zio e lo avrebbe sempre chiamato la mamma; e "Gasolina", quale lo etichettarono nel Santos, in onore di un cantante brasileiro» (Edmondo Berselli) • Il 7 settembre 1956, a 15 anni, giocò la sua prima partita con il Santos segnando anche il primo gol. Un anno dopo si trovò a giocare il Mondiale in una squadra che fino ad allora aveva sempre perso nell’occasione più importante. Dopo la seconda partita, Pelé sostituì “Mazola”, il nostro José Altafini, nell’attacco verdeoro e non uscì mai più, segnando in finale due gol, di cui uno votato come il più bel gol della storia dei Mondiali mai segnato in una finale» (Jvan Sica) • «Tutto il mondo […] si rende conto di chi è Pelé e cosa vuole dire per il futuro del calcio. Quello che fece da allora in poi è appunto epocale: col Santos vince 10 volte il Campionato paulista, 5 Coppe del Brasile, 2 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali; 3 campionati del mondo con il Brasile. […] Dopo la vittoria del 1958, nel 1962 Pelé arrivò in Cile già infortunato e le carezze messicane alla prima partita lo costrinsero a saltare tutto il torneo. Ben sostituito da Amarildo e soprattutto da Garrincha, che prese sulle sue spalle l’intero attacco dei verdeoro, il Brasile rivinse il titolo, eguagliando l’Italia per mondiali vinti. La partita che decretava la migliore squadra di sempre e chi avrebbe portato a casa la Coppa Rimet si giocò proprio contro l’Italia nel 1970 in Messico. Il Brasile dei cinque numeri 10 (Pelé, Gérson, Jairzinho, Rivelino e Tostão) era davvero qualcosa di unico e incontrollabile. Quella squadra straordinaria vinse per 4-1 facendo entrare Pelé direttamente al primo posto nell’Olimpo dei più grandi» (Sica) • Pelé nel 1975 si considerava già un ex calciatore, aveva 35 anni, aveva voglia di rilassarsi, ma non aveva soldi per farlo. Glieli avevano in un modo o nell’altro fregati tutti. Steve Ross finanziatore dei New York Cosmos era dai Mondiali messicani che pensava a come riuscire a tesserare il numero 10 della nazionale brasiliana. C’era però da convincere il calciatore, e per quello servirono 6 milioni di dollari in tre anni, allora una cifra mostruosa e il Brasile alla fine cedette (Giovanni Battistuzzi) • Il 1° ottobre 1977, il gran finale: «Pelé concludeva la sua carriera disputando un’amichevole tra le uniche due squadre di club della sua vita. “O Rei” per l’occasione giocò un tempo con la maglia locale e uno con quella del Santos la partita finì 2-1 per gli americani. […] Durante l’intervallo, in quel 1° ottobre 1977, i newyorchesi ritirarono la maglia numero 10 di Pelé, che prese il microfono ringraziò e pianse • Quando Edson […] si ritirò aveva segnato 1.281 reti in 1.363 partite, in gare ufficiali aveva messo a segno 761 marcature in 825 incontri (Radogna). «Dopo il ritiro dal calcio giocato, […] salvo che l’allenatore, Edson ha fatto di tutto: testimonial, attore, autore di colonne sonore, ambasciatore Unicef» (Giuliano Di Caro) • «Il gol più bello di Pelé fu segnato a marzo del 1961, nel torneo Rio-San Paolo. La palla alta scavalca il portiere, ricade, lui la ferma, per un attimo, sembra stare lì da sempre, sul collo del suo piede, poi la lascia andare clemente in fondo alla rete. Verrà chiamato “il gol de placa”. Perché il giorno dopo nello stadio mettono una targa: “In questo campo il 5 marzo ’61 Pelé segnò il gol più bonito del Maracanã”» (Emanuela Audisio) • Numerose relazioni, tre matrimoni e sette figli • «Sono nato Edson, Dico, Nascimento. Poi, dopo, è venuto Pelé, quel tipo che non morirà mai» • Morto ieri all’età di 82 anni per un cancro al colon. Il presidente brasiliano Lula ha proclamato sette giorni di lutto nazionale. Il funerale si celebrerà martedì 3 gennaio a Santos, la città del sud est del Brasile in cui ’O Rei’ giocò per quasi tutta la sua carriera. Verrà sepolto nel Memoriale della Necropoli Ecumenica, uno dei cimiteri verticali più alti al mondo, affacciato sullo stadio dove, tanti anni fa, debuttò da professionista.