20 dicembre 2022
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Biografia di Samuel Leroy Jackson
Samuel Leroy Jackson, nato a Washington (Usa) il 21 dicembre 1948 (74 anni). Attore, doppiatore e produttore americano.
Titoli di testa «Tendo a fare film-popcorn, quei film che volevo vedere da bambino. Mi rendono felice».
Vita Abbandonato dal padre, cresce con la mamma e i nonni a Chattanooga, nel Tennessee • Frequenta scuole segregate. Suona nell’orchestra il corno francese e la tromba • A tre anni prende parte agli spettaccolini messi in piedi dalla zia, un’insegnante di arti dello spettacolo. Non sogna di diventare attore: «Non mi è mai venuto in mente di poter essere una star del cinema, anche se talvolta guardavo Sidney Poitier sullo schermo. Nessuno mi ha mai detto che potevo essere quello che sono ora. La gente mi ripeteva che potevo diventare un dottore, un avvocato, un capo indiano o qualsiasi altra cosa. Nessuno mi ha detto che potevo essere questo, sapete» • In settimana non può guardare la tv. Svago che gli viene concesso, assieme al cinema, solo il sabato: «Ho sempre guardato tantissimi film. Ogni sabato andavo al cinema e me ne guardavo due o tre di seguito. Durante la settimana passavo le serate con mio nonno ad ascoltare le recite teatrali che trasmettevano alla radio. Leggevo molto, uno dei miei libri preferiti era L’isola del tesoro. Volevo vivere una vita di avventure, volevo diventare il primo motherfucking Jacques Cousteau di colore. Esplorare gli oceani e avere un sottomarino che mi portasse in giro per il mondo» [Max Croci, Rolling Stone] • Soffre di balbuzie e, per superare il problema, pronuncia continuamente la parolaccia Motherfucker, che diventerà per lui un intercalare: «Ancora oggi ho delle giornate difficili, soprattutto se sono stanco e sotto pressione, a volte non riesco a pronunciare delle consonanti. La parola motherfucker mi aiuta a resettare il cervello. La dico nei miei dialoghi, quando gioco a golf, a casa mentre cucino. Motherfucker è solo una parola, non è rivolta contro nessuno, diciamo che la negatività del concetto espresso con ironia, come faccio io, aiuta a creare una situazione che mi dà una mano a sbloccare la motherfucking balbuzie» [Croci, cit.] • Il suo logopedista lo invita a frequentare il corso di recitazione. Arte della quale si appassiona • Nel 1968 partecipa ai funerali di Martin Luther King come usciere. Dopo la cerimonia vola a Memphis alla marcia di protesta per l’eguaglianza dei diritti. «Ero arrabbiato per l’assassinio, ma non ne sono rimasto scioccato» • Nel 1972 si diploma all’Atlanta’s Morehouse College, specializzandosi in teatro • Dopo alcuni spot pubblicitari ha una parte in un film, Together for Days di Michael Schulz • Recita in Ragtime di Miloš Forman (1981), Aule turbolente Spike Lee • È un pessimo ladro ne Il principe cerca moglie di John Landis • Ha un ruolo in Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese • A New York realizza i suoi sogni: entra nella teatrale Negro Ensemble Company, diventa amico di Denzel Washington. Finalmente è un attore a tutti gli effetti: «Lì sono iniziati i casini, quella era la vita che volevo. La recitazione, il teatro, la rivoluzione. Credevo di essere Oliver Reed. Poi ho iniziato a bere come mio padre (morto alcolizzato), aggiungendoci però la cocaina. A differenza di tanti miei amici, non rubavo per pagarmi la droga, ma lavoravo sempre. Anche se spesso sul palcoscenico mi dimenticavo le battute. Ho toccato il fondo quando mia figlia mi ha trovato collassato sul pavimento della cucina. Avevo bevuto due bottiglie di tequila e per riprendermi mi stavo cucinando della crack-cocaine. Non l’ho mai fumata, mi sono svegliato con mia moglie che urlava e mia figlia Zoe in lacrime: credevano che fossi morto. Forse è successo perché volevo farmi scoprire e smettere, di sicuro ero pronto per il rehab» [Croci, cit.] • Quando esce dal centro, Spike Lee lo vuole per Jungle Fever: «Ero appena uscito, e Spike mi fa interpretare il ruolo di fumatore di crack. Moddafucker. Dopo le riprese piangevo ogni giorno, era la prima volta che recitavo da sobrio. La riabilitazione mi ha dato la possibilità di capire chi ero veramente, e scoprire che ero ok anche da sobrio. Non è facile neanche adesso, dopo quasi trent’anni, visto che le tentazioni sono mille, ma non sento alcun bisogno di farmi, mi piaccio così come sono» • Il Festival di Cannes istituisce il premio come Miglior attore non protagonista solo per darlo a lui • Per Spike Lee ha recitato anche in Fa la cosa giusta e Mo’ Better Blues • Nel 1993 si scaglia contro l’industria del cinema razzista: «Dare una parte ad un attore di colore è ancora un problema per Hollywood, sembra una cosa troppo strana. Di solito la prima offerta va a Denzel Washington, poi ci sono Danny Glover, Forest Whitaker e Wesley Snipes. Al momento, in questa lista, io sono il quinto» • Da allora però gira tre o quattro film l’anno. È l’ingegnere capo del parco dei dinosauri John “Ray” Arnold, che cade preda degli astuti velociraptor dell’isola, in Jurassic Park di Steven Spielberg (1993). Il mitico gangster Jules Winnfield in Pulp Fiction, capace di abbattere le sue vittime con le parole dei suoi sermoni e dei suoi discorsi esistenziali prima che con i proiettili della sua pistola: «Dovevo vincere io l’Oscar per Pulp Fiction. Di solito gli afroamericani vincono sempre quando fanno qualcosa di orribile sullo schermo, quindi Jules era perfetto» • Per Tarantino reciterà anche in Jackie Brown (1997), Kill Bill: Volume 2 (solo un cameo nel 2004), in Bastardi senza gloria (come voce narrante nel 2009), Django Unchained (2012) e The Hateful Eight (2015) • Su Django Unchained: «Quentin mi ha chiesto di fare il motherfucker più odioso della storia del cinema, un negro che odia e comanda altri negri, durante la schiavitù. Spike [Lee, ndc] ha odiato il film, si è incazzato parecchio e ha iniziato una campagna contro tutti i bianchi che vogliono raccontare la storia di noi neri» • Nel 1995 è Zeus Carver nel terzo episodio di Die Hard – Duri a morire: «Indubbiamente è il personaggio che più mi assomiglia e che più si avvicina alla mia personalità tra tutti quelli che ho interpretato nel corso degli anni • Seguono Sfera di Barry Levinson (1998) e Il negoziatore di F. Gary Gray e la nuova trilogia della saga di Star Wars di George Lucas, che lo vede impegnato nelle tre pellicole del 1999, del 2002 e del 2005. Di recente ha chiesto a Bryce Dallas Howard di farlo tornare: «Imparerò a usare la spada laser con la sinistra, andiamo, fammi entrare in campo!» • Nel frattempo torna a lavorare con Bruce Willis nel film di M. Night Shyamalan Unbreakable – Il predestinato (2000), è nel cast di Regole d’onore di William Friedkin (2000), recita in XXX, il primo film americano di Asia Argento con Vin Diesel; e al thriller adrenalinico con Ben Affleck Ipotesi di reato • Altro ruolo centrale della sua carriera è quello di Nick Fury, direttore dello S.H.I.E.L.D per la Marvel (Thor, Iron man, Captain America, Avengers, Spider-Man, Captain Marvel, oltre a serie televisive, come in Agents of SHIELD e What If…?): «È un po’ strano quando qualcuno ti dice che ti faranno un contratto per nove film. Ti chiedi “per quanto tempo dovrò vivere per fare nove film?” Le persone ne fanno due o tre alla volta nell’universo Marvel, è pazzesco. Io correvo da una parte all’altra» • «Ci vuole un attore per interpretare quei personaggi particolari e il segno della celebrità del cinema è sempre stato questo, cosa porti sul palcoscenico. Non è una grande controversia per me: questi attori sono star del cinema. Chadwick Boseman è Black Panther. Non puoi confutarlo ed è una star del cinema» (questa la replica a Quentin Tarantino che affermava che i capitani coraggiosi della Marvel non sarebbero mai state star del cinema) • Visto l’ultima volta sul grande schermo in The Protégé di Martin Campbell, sul piccolo, per Apple Tv, è un anziano demente in Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey di cui è sia protagonista che produttore: «Inizia con un uomo che ha già 94 anni e pian piano esplori la sua esistenza anche attraversando differenti periodi storici e capisci molti avvenimenti sociali che sono successi nel tempo» • Presto al cinema in The kill room, dove tornerà a recitare con Uma Thurman. I due non lavoravano assieme dai tempi di Pulp Fiction • Di tanto in tanto è tornato a recitare a Broadway: è stato Boy Willie in The piano Lessons di August Wilson, per la regia di Lloyd Richards (1990) e lo zio di Boy Willie nelle Lezioni di piano dirette da sua moglie LaTanya Richardson (2022). In questo revival nei panni di Boy Willie c’era John David Washington, il figlio di Denzel. In quegli stessi mesi ha ricevuto proprio dalle mani del suo vecchio amico Denzel Washington l’Oscar alla carriera.
Curiosità Nel tempo libero, gli piace collezionare le figure d’azione dei personaggi da lui interpretati nei film. Ama anche guardare serie anime come Ninja Scroll e Black Lagoon. È anche un appassionato collezionista di fumetti • Dato che è calvo, adora indossare per i suoi film diverse parrucche e cappelli “Kangol”. Ha avuto il privilegio di scegliere le sue acconciature per ciascuno dei suoi personaggi • Oltre a essere un attore, è anche un prolifico giocatore di golf. Ha giocato persino con Donald Trump, «però lui l’ha negato su Twitter. Ha detto che non mi ha mai incontrato e che non è fan dei miei film. Big motherfucker! Quando abbiamo giocato insieme ha pure barato, perché è un giocatore mediocre. E dopo qualche mese mi ha mandato il conto a casa. Motherfucker!» [Croci, cit.] • «Faccio parte di un piccolo club, il MountainGate Country Club, gente normale, zero big shot hollywoodiani. Possiamo vestirci come vogliamo, nessuno ti rompe le palle per seguire una certa etichetta. Ho un gruppo di amici veri con cui gioco regolarmente, tipo Don Cheadle e Anthony Anderson… Tutti al campo alle 6 del mattino, ogni giorno, giocare a golf è la mia terapia. Sono con amici, mi diverto, è il modo migliore per iniziare la giornata» [Croci, cit.] • È anche un appassionato fan del basket e del calcio, e supporta squadre come Toronto Raptors, Harlem Globetrotters e Liverpool F.C. • Nell’agosto 2013, ha iniziato, per motivi di salute, una dieta vegana per motivi, spiegando che «sta solo cercando di vivere per sempre». Iniziativa abbandonata nel marzo 2017 • Ha lanciato una campagna chiamata One for the Boys che diffonde consapevolezza sul cancro ai testicoli.
Politica È sostenitore del Partito Democratico e nel corso del 2008 durante le primarie democratiche, a Texarkana, Texas, ha fatto campagna per l’allora senatore dell’Illinois Barack Obama. Di lui ha detto: «Barack Obama rappresenta tutto ciò che mi è stato detto che potevo essere. Quando ero bambino la gente mi diceva che potevo essere il presidente, sapevo che era una bugia. Ma ora abbiamo un rappresentante. [...] il sogno americano è una realtà. Chiunque può crescere fino ad essere presidente».
Amori S’è sposato giovanissimo con La Tanya Richardson. I due si sono conosciuti al college e non si sono più lasciati. Nozze nel 1980, una figlia di nome Zoe, nata nel 1982
Titoli di coda «152 film e 27 miliardi di dollari di incassi, più di qualsiasi altro attore nella storia» (Denzel Washington alla consegna dell’Oscar).