ItaliaOggi, 31 dicembre 2022
Il primo cinema ecologico
Quando si pensa al cinema difficilmente si immagina un sistema ecosostenibile, ad emissioni zero di anidride carbonica. Elettricità, proiettori, riscaldamento, luci... È un ambiente energivoro, soprattutto le multisale. Ma in Francia è stato aperto un cinema autosufficiente dal punto di vista dei fabbisogni energetici, ecocompatibile nella sua costruzione e nelle soluzioni adottate. Qualche piccolo compromesso sul servizio si deve fare, ma nel complesso l’esordio dell’Utopia Pont-Sainte-Marie a Troyes, cittadina distante 150 chilometri da Parigi, è stato convincente.
Il progetto di questo cinema, unico in Francia, è stato portato avanti dalla rete di cinema indipendenti Utopia che nel Paese conta altre cinque sale. È stato inaugurato poco prima di Natale, dopo un iter di diversi anni per avere i permessi e trovare i fondi necessari alla sua costruzione, circa 2,6 mln di euro.
L’unico elemento in cemento è la platea di fondazione, per il resto la struttura è in legno, l’isolamento delle pareti è fatto in paglia, i servizi igienici sono a secco e i proiettori, così come le luci, sono a basso consumo. All’ingresso del cinema c’è un grazioso caminetto, fa caldo e ci si possono arrostire le castagne, un’alternativa ai classici popcorn, e al posto del bar c’è una tisaneria. È un cinema d’essai composto da quattro sale con 300 posti a sedere, interamente progettato con metodi di eco-costruzione e autoproduttore di energia tramite pannelli fotovoltaici sul tetto, mentre per il riscaldamento si sfrutta una stufa a pellet a biomassa.
Il cinema Utopia si colloca nel primo ecoquartiere della città ed è attorniato da un’area verde accessibile a tutti. «Lo spirito Utopia è un modello a misura d’uomo, che evita di illuminare e riscaldare il vuoto, naturalmente più duraturo dei multiplex», ha spiegato Anne Faucon, figlia dei fondatori della rete di cinema indipendenti, «Ma questa volta volevamo andare molto oltre, adottando soluzioni per essere autosufficienti dal punto di vista energetico».
Oltre alle pareti rivestite in velluto, c’è un particolare che ha catturato l’attenzione: i bagni a secco. Oltre ad ottenere un notevole risparmio idrico, questi servizi igienici sono stati progettati per raccogliere le deiezioni in modo che possano essere compostate, così pure l’urina per ricavare fertilizzante.
Il progetto ha goduto di 300mila euro di fondi europei, 200mila arrivati dal consiglio dipartimentale, ma oltre alle istituzioni ha coinvolto anche la cittadinanza in un percorso di partecipazione e crowdfunding che ha fruttato 100mila euro da 608 sottoscrittori. E ora con le proiezioni che sono iniziate arriva la sfida del mercato: sette euro per il singolo biglietto, 50 euro per un carnet da dieci ingressi.