Il Messaggero, 30 dicembre 2022
Taylor Swift in vinile. Un altro record
L’ultima volta che un album aveva venduto più copie in vinile anziché in cd lei non era nemmeno nata. Correva l’anno 1987: il primato allora spettò a Bad di Michael Jackson, poi nei dodici mesi successivi i compact disc avrebbero reso obsoleti i cari vecchi ellepì. Trentacinque anni dopo il vinile si prende la sua rivincita. E il merito non è dei Pink Floyd o dei Beatles, classici del rock che con i rispettivi lavori hanno continuato in questi anni a vendere parecchie copie in vinile (The Dark Side of the Moon e Abbey Road sono fissi nelle classifiche degli ellepì più acquistati), ma di un’eroina delle nuove generazioni come Taylor Swift.
IL RECORD
Il suo ultimo album, Midnights, è il primo disco dal 1987 ad essere venduto più in vinile che in formato cd. Uscita a ottobre, la decima fatica discografica della cantautrice statunitense, classe 1989, solo nella prima settimana ha venduto negli Stati Uniti 575 mila copie in vinile, contro 395 mila copie in cd e 10 mila in cassetta. Un record. Come è possibile che una popstar di nuova generazione riesca a convincere i teenager ad uscire dalle camerette per andare in un negozio di dischi ad acquistare l’ultimo album della loro beniamina in vinile, anziché ascoltarlo in streaming dal pc o dal cellulare? Non c’entra solamente la capacità di Taylor Swift di fare dell’uscita di un suo album un evento con strategie di marketing particolarmente efficaci (Midnights è uscito in vinile in quattro versioni che allineate formano il quadrante di un orologio: «Collezionatele tutte», ha detto lei, incitando i fan a mettere mano al portafoglio), quanto la curiosa e nostalgica affezione della cantautrice cresciuta nella Pennsylvania degli Anni ’90 a pane e country, ascoltando in casa i dischi di Patsy Cline e Dolly Parton al formato fisico. In questi anni la popstar ha sostenuto più volte i negozi di dischi, dichiarando pure guerra a Spotify. Era il 2014 quando in occasione dell’uscita di 1989 si rifiutò di pubblicare l’album sulla piattaforma, lanciata negli Usa tre anni prima, bollando addirittura Spotify come «un esperimento»: «Non sono d’accordo nel promuovere l’idea che la musica non abbia valore e debba essere gratuita», disse. Fece un errore di valutazione e fu lei stessa ad ammetterlo, cambiando poco dopo idea. Oggi i suoi dischi hanno superato i 100 miliardi di ascolti complessivi sulle sue piattaforme.
FORMATO
Ma Taylor Swift capace di mandare in tilt pure il sito di Ticketmaster, società che ha il quasi totale controllo delle vendite dei biglietti per eventi dal vivo, annunciando il suo tour 2023 continua ad essere legatissima al formato fisico: «I negozi di dischi sono sempre stati sacri per me», ha detto quando all’inizio dell’anno è stata nominata ambasciatrice del Record Store Day, la giornata mondiale che celebra i negozi di dischi. Le vendite dei vinili hanno superato negli Usa quelle dei cd già da un paio d’anni, ma il fatto che un nuovo disco sia stato venduto più in vinile che in cd è un evento. Secondo Kim Bayley della Entertainment Retailers Association la notizia è «uno spartiacque per l’industria musicale». E Geoff Taylor della British Phonographic Industry esulta: «L’ellepì è più rilevante che mai anche nell’era della musica in streaming: l’acquisto di album che si possono toccare resta una parte essenziale del mercato musicale».