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 2022  dicembre 30 Venerdì calendario

Intervista a Valentina Lodovini

Il Capodanno di Valentina Lodovini sarà «in pigiama, maschera al cetriolo e la trilogia delIl Padrino in tv». Il giorno dopo, l’attrice sarà sul grande schermo in una commedia a episodi dedicata alle festività,I migliori giorni,firmata da Massimiliano Bruno e Edoardo Leo: «Siamo quindici attori in un ritratto degli italiani crudele, vero e tenero, come si faceva al cinema una volta. Le feste comandate sono un pretesto per riflettere. È il tentativo di un gruppo di professionisti di contribuire alla ripresa del rito della sala. Una commedia cinica che fa sorridere e riflettere».Il suo episodio è su San Valentino.«Si racconta del terzo incomodo di una relazione, il tempo. Dopo 25 anni l’amore cambia volto, succede alla coppia con me e Luca Argentero. Lei ha due anime, una quasi ingenua della moglie tradita, ma anche quelladeterminata di chi sa quel che vuole e se lo piglia. In lei non c’è il dolore ma la consapevolezza del cambiamento.La paura di cambiare nutre l’egoismo del singolo».Lei si invaghisce di una collega.«Non ho posto l’attenzione sul fatto che cerchi distrazione attraverso una donna. Sono nata in una famiglia aperta alla conoscenza degli altri, senza confini religiosi, politici, sessuali, sociali. Se continuiamo a sottolineare certe scelte non le renderemo mai naturali. È un episodio elegante, la sensualità mai troppo ostentata, il lieto fine amaro».Qual è la sua festa preferita?«L’unica degna di essere celebrata è la Liberazione. Con la consapevolezza che bisogna vigilare sulla libertà ogni giorno. Quando mi sveglio, ovunque mi trovo, il 25 aprile ascolto Pietro Calamandrei e il discorso sulla Costituzione: “La libertà non è una macchina che metti in moto e va avanti da sé”. La mancanza di libertà e la lotta per la libertà sono argomenti di un’attualità devastante».E le altre?«Fin da bambina le ho sopportate e rispettate adeguandomi all’allegria degli altri. Capodanno per me è il pigiama party con gli amici a casa mia, loro cucinano – polpette di tonno, la norma – io preparo la scenografia e rassetto. E poi, sotto con Michael Corleone: alle cinque dimattina – con le interruzioni del brindisi – siamo all’inizio del terzo film. Solo una volta gli amici hanno protestato e in alternativa abbiamo vistoThe young pope».La festa delle donne?«Anche se è stato per caso, c’è stato un otto marzo memorabile per me e le mie amiche. Era un momento tostissimo per tutte, una di noi aveva avuto un lutto. Ci siamo presentate a Fiumicino, in borsa un maglione e uncostume, per prendere il primo volo in partenza economicamente accessibile. Siamo finite ad Amsterdam, una serata da sballo e una di noi che faceva discorsi con i distributori automatici di lattine».Cosa le porterà il nuovo anno?«Non so. Vivendo il presente mi pare di seminare per il futuro. In questi anni difficili sono grata dei miei privilegi, ma preoccupata come cittadina e come zia. Vorrei tornare aviaggiare di più, mi fa stare bene. E mi piace imparare ogni giorno una cosa nuova».Che zia è?«Una che si strapperebbe la pelle per i nipoti. Sono miei amici, imparo da loro, ragioniamo sul futuro, li porto al cinema. I personaggi e i film sono stati incontri che mi hanno cambiato, se ho una coscienza critica è per Francesco Rosi. Sono una zia che toglie loro i cellulari, li fa leggere, li porta ai musei e a volte li obbliga a vedere film. All’inizio del Gattopardoerano scettici, poi si sono ammutoliti e sono stati rapiti. DiAvatar 2sono io la più entusiasta».È andato bene in sala “Vicini di casa”, lei è una psicologa che cerca di coinvolgere i vicini in uno scambio di coppia. Per Claudio Bisio è “una commedia afrodisiaca”.«Per me è una commedia sofisticata, sono piena di gioia per il risultato insala. Si ride perché si gioca con i tabù culturali degli spettatori. Il mio personaggio e quello di Vinicio Marchioni li provocano in continuazione. Per la psicologa ho lavorato sulla compostezza, che è un elemento di sensualità: era facile cadere nella trappola della volgarità».Gli italiani parlano poco di sesso?«Sì. Mi sembra che si viva o come peccato, qualcosa di contorto, o in modo pornografico, come se ci fosse solo youporn. Il sesso è natura e linguaggio, sarebbe bello fosse più semplice sfiorarsi. Non conosco le reazioni al film, agli amici è piaciuto, nessuno infastidito. Aspetto le reazioni del mio quartiere: vicini, mercato, tintoria. Dopo l’episodio diMontalbano in cui andavo a letto con il babbo e l’uccidevo ho avuto molte critiche: tre signore mi hanno processato al supermercato. È stato fantastico».Che regalo vorrebbe?«Il coraggio di farmi conoscere. Sono solitaria, mi sento inadeguata, ho paura di non essere amabile. Voglio abbattere questo muro difensivo che mi fa sembrare stronza o snob. È un percorso bello e faticoso. So che la gente ha problemi più grossi. Ma non voglio più vergognarmi, aver paura di una cena con gli amici. Voglio stare in mezzo alla gente anche quando non sono protetta del palco o dal set».