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 2022  dicembre 29 Giovedì calendario

Intervista a Vittorio Sgarbi

ROMA – «La Russa è stato inopportuno». Il sottosegretario allaCultura Vittorio Sgarbi, amico personale del presidente del Senato e della premier Giorgia Meloni, parla del caso La Russa- Msi. Il punto è politico: «Ignazio si richiama al passato, e non al futuro come Giorgia. Tra i due nel partito probabilmente ci sarà qualche discussione». L’esponente del governo si spinge fino a chiedere «una Fiuggi 2» per FdI.Sottosegretario Sgarbi, il presidente del Senato ha celebrato nel ricordo del padre la fondazione, 78 anni fa, del Movimento sociale italiano.Scatenando molte polemiche.Provocando la condanna della comunità ebraica. Che idea si è fatto del caso La Russa?«Nella storia repubblicana, fino a Berlusconi, il Msi è stato un partito presente in Parlamento ma con una posizione discutibile rispetto a un passato che sembrava finito. Un po’ come il Pci, che invece aveva un problema di postura rispetto al presente. Diciamo la verità: oggi nessuno metterebbe in discussione la celebrazione di Togliatti o Ingrao. Eppure, il loro partito era contemporaneo alle stragi di Stalin, all’Ungheria, a Pol Pot, a Mao».C’è il dettaglio non trascurabile che La Russa è presidente di un’istituzione della Repubblica fondata sull’antifascismo.«Certo, la destra fa più effetto.Perché verso la destra c’è una componente di costante di antifascismo che prescinde dal fatto che il fascismo sia finito.Senza citare cosa pensavano del fascismo e dell’antifascismo persone come Flaiano, Pasolini o Sciascia».Tornando a La Russa?«Il ricordo del Msi del mio amico La Russa, che si arrabbierà, è stato non illegittimo ma quantomeno inopportuno.Soprattutto politicamente.Perché finisce per richiamarsi alpassato e non al futuro, come invece fa Giorgia Meloni. Tra i due, ci scommetto, probabilmente ci sarà qualche discussione».Dovrebbe dimettersi come hanno chiesto dall’opposizione?«E perché mai? Può un presidente del Senato che è stato del Msi celebrare il partito di Almirante? Credo di sì.Certo, crea un effetto sulfureo, ne sono consapevole. Ma vale la pena ricordare che Almirante era presente ai funerali di Berlinguer. Era parte di una comunità politica, seppurantifascista».Almirante era post fascista.«Ma non più fascista. Come non lo è La Russa. La Costituzione non avrebbe potuto prevederlo.Sono nostalgici di un mondo battuto dalla storia. La loro cultura non può prescindere dal fascismo, che però è finito nel 1944. La Russa non ha elogiato Bottai o Arnaldo Mussolini, ma un partito che era dentro il Parlamento. Per quanto anche a me allora sembrava incredibile che ci fosse».In che senso?«Dobbiamo essere onesti con la storia, che allora presentava dueaspetti: o eri fascista o eri post fascista. Quindi, o fai l’ipocrita oggi o erano tutti pazzi allora. La questione è: la genesi del Msi è lecita o è un errore della democrazia?».E per Fratelli d’Italia? Il tema delle origini si pone sempre.«Fratelli d’Italia è un mondo che ormai è più ampio, pur avendo delle radici ben definite nella destra. Poi c’è chi è erede diretto del Msi e chi, come la giovane Meloni, viene da Fiuggi, figlia della svolta di Fini che si era già spinto oltre le colonne d’Ercole e aveva portato An al 15 per cento.Oggi Meloni ha raddoppiato il consenso e se tocchi il 30 per cento avrai a che fare un po’ con tutti. La Russa è l’ultimo emblema di quel mondo lì, che esiste ancora nella loro area di riferimento. Non puoi certo uccidere chi proviene dal Msi».Però con quella storia bisognerebbe fare i conti se vuoi un governare un Paese guardando al futuro, non pensa?«È un punto dialettico da cui non puoi prescindere. Devi comunque aprire una riflessione. Non puoi dire “vattene” a chi come La Russa cerca di dire che il passato è importante quanto il futuro.Ecco, con una battuta potrei dire che Ignazio è l’opposto di Franceschini, che è il passato, ma buttandosi su Elly Schlein prova a negarlo, quindi a negare sé stesso».Meloni deve fare una Fiuggi 2 per rivendicare la sua diversità e modernità?«Ne sono convinto. Gliel’avevo proposto quando era al 4 per cento in una colazione a cui l’avevo invitata. “Cambia il nome di FdI, trasformalo in Rinascimento”, le dissi. E ancora: “Taglia completamente la fiamma, la memoria del Msi. Vai oltre».Non le diede molto retta.«Disse che doveva confrontarsi con gli organi di partito».