La Stampa, 27 dicembre 2022
I 100 migliori film secondo Variety
La premessa è così lunga che fa insospettire, come se i compilatori della lista mettessero le mani avanti, consapevoli del putiferio che classifiche come queste di solito scatenano. Non a caso la bibbia del cinema Variety – la rivista più influente del settore, nonché la più longeva con i nei suoi 117 anni di vita, quasi quanti il cinema stesso – se ne era sempre tenuta alla larga. Fino a oggi, quando ha deciso di pubblicare la lista dei migliori 100 film di tutti i tempi compilata da sette membri dello staff: Peter Debruge, Owen Gleiberman, Lisa Kennedy, Jessica Kiang, Tomris Laffly, Guy Lodge e Amy Nicholson. «Le nostre scelte sono state vagliate tra centinaia di titoli presentati da più di 30 critici, scrittori ed editori», si legge nel cappello introduttivo. «Nel fare questo elenco, volevamo riflettere la meravigliosa varietà dell’esperienza cinematografica. Non intendiamo solo generi diversi, non intendiamo solo alto e basso. Lo spirito stesso del cinema è che è stato a lungo un panorama di eclettismo da brividi, e volevamo che la nostra lista lo riflettesse, per onorare i film che amiamo di più, indipendentemente dalle categorie in cui cadono». Non una lista solo di merito, quindi, ma un elenco che si apra anche a film non strettamente considerati d’autore, ma che in quel particolare momento storico hanno in qualche modo influenzato la società e il costume. Non si spiega altrimenti una delle scelte che in rete ha fatto più discutere: l’inclusione, al 94esimo posto, di Bridesmaids – Le amiche della sposa, commedia uscita nel 2011 con protagoniste un gruppo di attrici comiche tra cui Melissa McCarthy, Maya Rudolph e Kristin Wiig. Campione di incassi e considerato rivoluzionario nel suo cast tutto femminile, il film merita l’attenzione che gli viene prestata, ma il problema delle liste non è il valore assoluto, quanto quello che viene prima e quello che viene dopo. E il fatto che Bridesmaids venga prima de Il Laureato (centesimo posto) e Alien (97esimo posto) ha fatto arrabbiare non poco, come dimostrano gli oltre 450 commenti su Reddit, tutti furiosi. L’altro titolo oggetto di indignata discussione gira attorno a un’altra commedia, Il matrimonio del mio migliore amico, posizionata al 71. Anche qui, niente da dire sul film del 1997 con Julia Roberts, Cameron Diaz, Rupert Everett e Dermot Mulroney: è diventato un classico (Entertainment Weekly nel 2019 aveva dedicato una copertina alla reunion dei quattro attori), ma è davvero un film migliore di Shining (solo al 90esimo posto) o di Goldfinger (77) o di Boogie Nights di PT Anderson (75)? «Trovare quali film includere è stata la parte facile. La parte difficile è stata decidere quali escludere», dicono gli artefici delle scelte. E in molti si chiedono come è possibile che Schindler’s List, Sunset Boulevard, Le ali della libertà, La finestra sul cortile, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Il Dottor Stranamore, Rashomon, Taxi Driver, C’era una volta il west, Toro Scatenato non ce l’abbiano fatta (però il recente Moonlight sì, addirittura al 42, e di Scorsese Quei bravi Ragazzi è al 12). Gli italiani: per trovare il primo, partendo dal fondo della classifica, bisogna andare al 67esimo posto: Ladri di biciclette (L’avventura di Antonioni è al numero 44, 8 e mezzo di Fellini al 33). Alla fine quella che mette tutti d’accordo è la prima posizione: Psycho di Alfred Hitchcock. «Difficilmente c’è un frame del capolavoro cataclismico di Hitchcock che non sia iconico», si legge nella motivazione. «Più di qualsiasi film mai realizzato, Psycho lo puoi guardare ancora e ancora e ancora. È un film che ci parla ora più che mai, perché ci mostra, in ogni momento scherzosamente sinistro, come la vita stessa sia arrivata a sembrare una casa in bilico su un abisso». Di recente anche l’American Film Institute lo ha classificato primo nella sottocategoria dei film più emozionanti mai realizzati, mentre è solo 31esimo nella nuova top 100 di Sight and Sound (che ha messo primo posto Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce, 1080 Bruxelles della regista belga Chantal Akerman e al secondo La donna che visse due volte). Nel resto della top ten di Variety ci sono Il mago di Oz, Il padrino, Quarto potere, Pulp Fiction, I sette samurai, 2001: Odissea nello spazio, La vita è meravigliosa, Eva contro Eva e Salvate il soldato Ryan. Alla fine gli unici scontenti della scelta di Psycho sono i fan di Hitchcock stessi: avrebbero preferito vedere al primo posto La donna che visse due volte, che per Variety è solo al numero 32. —