La Lettura, 22 dicembre 2022
Il cattolicesimo nel Belgio
I vescovi del Belgio hanno pubblicato il rapporto del 2022 sullo stato del cattolicesimo nel Paese. Emergono e si fondono due elementi. Da un lato i cattolici belgi sono sempre più diversi, in particolare dal punto di vista linguistico. Oltre alle popolazioni di lingua francese e neerlandese, sono state identificate circa 150 comunità di altra lingua, di cui 16 polacche, 14 filippine, 8 ucraine e 5 vietnamite. Un prete su cinque, ormai, è d’origine straniera. Dall’altro lato la chiesa in Belgio è sempre più caratterizzata dall’innovazione, in particolare nella comunicazione digitale. Crescono le «piattaforme d’innovazione» come EcclesiaLab, presso l’università cattolica francofona di Lovanio, e Space for Grace nelle Fiandre.
I cattolici italiani possono inorridire, se ritengono che proprio per la diversità e l’innovazione in Belgio i battesimi sono scesi negli ultimi cinquant’anni dall’85 al 30%. Oppure possono ricordarsi che oggi, secondo Franco Garelli, solo il 50% degli italiani tra i 18 e i 34 anni ritiene «molto importante» il battesimo; e pensare che forse i belgi non hanno tutti i torti e che anche in Italia, a modo nostro, il cattolicesimo futuro dovrà essere diverso e innovativo.