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 2022  dicembre 22 Giovedì calendario

Intervista a Paola Perego

Quasi quarant’anni di carriera alle spalle, da Forum alle prime serate, alle domeniche pomeriggio,
Verissimo , La vita in diretta, i reality (La talpa e La fattoria ). Paola Perego, 56 anni, fa coppia la domenica mattina con Simona Ventura a Citofonare Rai 2 .«Non ci avrebbe scommesso nessuno» dice «invece eccoci qua, gli ascolti sono cresciuti.
Le donne sanno fare squadra».
La tv è delle over 50? Lei, Clerici, Ventura, De Filippi, la decana Venier?
«C’è stato un periodo in cui sono esplose nuove figure: le Veline, le Letterine, giovani e molto belle.
Adesso le conduttrici sono più adulte e consapevoli».
Ventura & Perego, una strana coppia. Come vanno le cose?
«Dico sempre a Simona che le voglio bene come se fosse normale. Mi ha portato nel suo mondo fatto di ironia e cazzeggio — che mi appartengono nella vita ma non in video. Io ho portato lei nel talk pacato, ci siamo completate. Stiamo per andare in onda e mi guarda: “Non ti sei ancora cambiata?”. Io sono minimal, lei metterebbe le paillettes alle dieci di mattina».
Rai 2 è la rete da riaccendere, non era preoccupata?
«Mi piacciono le sfide. Ho scritto il programma con Serena Costantini, la rete mi aveva chiesto di trovare un’idea, ci ho creduto subito».
La domenica mattina non è una retrocessione?
«Assolutamente no. Ho sperimentato tutti i generi e tutte le fasce orarie, mi manca Sanremo. Il festival mi piacerebbe tanto, ma lo fa mio marito Lucio Presta. Devo aspettare che non lo faccia più lui, il problema è che lo fa pure bene. Quindi quando arriverà il giorno forse sarò troppo vecchia».
È uno dei manager televisivi più potenti, lo ha definito «un uomo scomodo» : lo pensa sempre?
«Assolutamente. A seconda di chi fa innervosire, cambiano atteggiamento nei miei confronti. In tutte le cose importanti non ci sono.
Chissà, se non fossi stata sua moglie».
Lo sa, di lei dicono da sempre che sia super raccomandata.
«Allora vuol dire che mi faccio raccomandare male, questa cosa non mi ferisce più».
Faceva la modella, poi è arrivata in tv: che ruolo ha avuto la bellezza?
«Se non hai un aspetto gradevole non ti chiamano a fare la tv, a volte penso che se avessi avuto a 20 anni la consapevolezza di oggi sarebbe stato tutto diverso. Quelle che dicono: “La bellezza mi è pesata” non le reggo. La verità è che se non hai niente da dire,bella o brutta non fai niente».
Cinque anni fa fu allontanata dalla tv e accusata di sessismo quando a “Parliamone sabato” su Rai 1 comparve la famigerata lista sui pregi delle donne dell’est.
«L’allora direttore generale disse: “So che non è responsabilità sua”. Ma chiusero il programma e mandarono tutti a casa. L’offesa più assurda fu il sessismo, sto dalla parte delle donne.
Dovevano far fuori qualcuno».
L’intervista nel 2008 a “Questadomenica” con Giulio Andreotti che si blocca e lei che continua a ripetere “Presidente???!!” è rimasta nella storia della tv. Ci pensa mai?
«E chi la può dimenticare? Ero nel panico, non avevo il coraggio di toccarlo. Pensavo: è morto, adesso lo sfioro e gli cade la testa in diretta. Ma la cosa divertente è avvenuta dopo. Si riprende perfettamente, il medico rassicura: sono piccoli attacchi ischemici. Rientra in studio ma non ricordandosi quello che era successo,si siede sul mio sgabello. Non toccava con i piedi, lo tenevo da dietro».
Le è più capitato di incontrarlo?
«Purtroppo no, era spiritosissimo».
Altri imprevisti?
«Il terremoto durante Forum , iniziò a tremare il pannello dietro il giudice Santi Licheri. Dopo tanti anni, l’imprevisto in diretta mi dà gusto».
Immagina un futuro da autrice?
«Mi piace l’ideazione. Appena non mi faranno più lavorare perché sono troppo vecchia o perché Presta ha combinato qualcosa, scriverò».
È stata ballerina per una notte a “Ballando con le stelle”. Andrebbe come concorrente?
«Avendo portato il gesso alla schiena, non sono così disinvolta. Avevo un’ansia pazzesca, è una sfida che non avrei mai accettato dieci anni fa, invece mi sono messa in gioco dimostrando qualcosa a me stessa. Farei di corsa Ballando compatibilmente con gli impegni».
Ha sofferto di attacchi di panico: li ha superati?
«Puoi lavorare solo sotto farmaci e senza sapere ti giudicano: è algida, è fredda. Quando ne esci sei libera, non tornerei dai 20 anni ai 30 anni.
Com’è bello essere se stessi, fregarsene del giudizio degli altri. Tanto non piacerò mai a tutti .
Li ho superati curandomi e facendo analisi, la fragilità non è una colpa né una vergogna, non va nascosta. Volevo apparire forte per i miei figli».
Per proteggerli?
«Dopo il divorzio dal primo marito (il calciatore Andrea Carnevale, ndr )ero da sola a crescerli. Ho cercato di fare la madre e il padre, di non fargli conoscere la tristezza e l’insicurezza, sbagliando. Ai figli va mostrato il lato fragile. A mia discolpa andavo dal neuropsichiatra infantile, tenevo sul comodino I no che aiutano a crescere di Asha Phillips. Poi naturalmente dicevo sempre sì. Ma ho cresciuto due ragazzi intelligenti, umili e altruisti. Non devo aver sbagliato tanto».