Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  dicembre 22 Giovedì calendario

Roberto Bolle e il suo avatar

Dopo sei edizioni di «Danza con Me» Roberto Bolle non smette di stupire. Lo show che inaugura il nuovo anno in prima serata su Rai1 è ormai un appuntamento imperdibile perché il pubblico sa che non mancano ospiti, sorprese, allegria e leggerezza. Seguendo il suo estro creativo, l’étoile che è riuscito a portare la danza dove nessuno è mai arrivato, affronta una nuova sfida, trasportando il pubblico in un’esibizione futuristica nel metaverso, facendo ballare il suo avatar. «Rivedermi mi ha fatto un effetto strano. Mi chiedevo: "Sono proprio così?". Ma, per la prima volta in tv, porto la danza nel futuro in maniera ironica e divertente».
Come è nato il suo avatar?
«Prima hanno preso i parametri del mio corpo con tante fotocamere posizionate in una struttura a forma di igloo bianco. Poi le espressioni facciali e, infine, in un altro spazio, con dei sensori collegati a una tuta nera che indossavo, altre videocamere hanno ripreso tutti i movimenti. Così è nato il Roberto virtuale che fa movimenti identici a me e altri che non sono in grado di fare nella realtà. L’ha realizzato la società italiana Igoodi».
Tante novità. Partiamo dai conduttori, Luca Zingaretti e Cristiana Capotondi.
«Amici straordinari. Luca è un grandissimo attore e, soprattutto, si mette in gioco con ironia e simpatia. Cristiana è genuina, fresca, empatica. Interagiamo con momenti di danza, sketch divertenti, omaggi a film e travestimenti».
Cosa vedrà il pubblico la sera del 1° gennaio?
«Momenti leggeri e divertenti con Paola Minaccioni, Elio e Virginia Raffaele. Poi la musica: Dardust, con cui ho creato un assolo, Dargen D’Amico e Blanco, idolo dei giovani, con cui duetterò in un momento molto emozionante. E ancora Alberto Angela, narratore per eccellenza, Claudia Gerini ed Edoardo Leo, con cui ci siamo divertiti a prendere in giro le consuetudini delle feste. Poi un omaggio a Ezio Bosso e una denuncia contro il bullismo fatto come un piccolo film, senza parole. Un incitamento a seguire a ogni costo la propria passione. Tanto show anche se la danza è il cuore di questo programma che vede protagonisti ballerini e coreografi di fama internazionale».
Tra il pubblico i giovani allievi delle scuole di danza di tutta Italia, con la collaborazione di AssoDanza.
«Una rappresentanza di quel meraviglioso popolo della danza che si è riunito a settembre vestito di bianco, in piazza del Duomo, per la lezione alla sbarra "più numerosa della storia". Una speranza per il futuro di questo mondo».
Un messaggio d’amore verso quest’arte che vive ancora una situazione di precarietà.
«Un anno fa ho fatto il mio intervento alla Camera, lo scorso maggio abbiamo aperto il tavolo della danza e a luglio prodotto un documento. Poi è caduto il governo. Stiamo aspettando di capire se il nuovo ministro della Cultura è interessato a recepire le proposte arrivate. Vogliamo rivedere le regole, le agevolazioni per l’assunzione di giovani ballerini, renderle più facili e convenienti per guardare al futuro in maniera diversa».
Da poco è uscita la graphic novel Roberto Bolle di Francesco Cattani dove si racconta in modo molto sincero.
«Nella vita capitano momenti di grande buio, difficili da recuperare. Ho avuto un brutto infortunio nel 2010 e nella mia famiglia ci sono stati due lutti, negli ultimi dieci anni, molto dolorosi. Voglio far capire che queste situazioni toccano chiunque. Siamo esseri umani, con alti e bassi. La differenza è la capacità di affrontarli. Sapere andare oltre».
A livello personale come vive questo periodo di feste?
«Le mie emozioni viaggiano su un doppio binario: la felicità di stare insieme alla famiglia, con ricordi che mi riportano indietro negli anni, e la nostalgia per chi non c’è più».
Il bilancio di fine 2022?
«Un anno di rinascita dopo il Covid. Segnato anche da debutti importanti. Ho ricominciato a viaggiare in luoghi lontani e nuovi: ho ballato in Australia, Cuba, Oman».
Resta in attesa di poter danzare a Kiev. La guerra non lo rende ancora possibile. Intanto in Iran, si lotta per la libertà.
«Il mondo vive con il fiato sospeso. La situazione dei diritti è molto difficile, la repressione è crudele e i delitti di guerra fanno ribrezzo. Fa orrore vedere le immagini e sentire le storie di quanto sta accadendo. Sono momenti bui, lontani dalla civiltà che pensavamo di aver acquisito. Sono due palcoscenici internazionali così cruenti e terribili che possiamo solo esprimere la nostra solidarietà e condannarli. E, progressivamente, augurarci che si ritrovi la pace per porre fine a questo dolore e odio».