Corriere della Sera, 22 dicembre 2022
Il caso delle carceri belghe sovraffollate
«Alla data del 23 settembre sono stati installati nelle celle 281 letti a castello, e grazie a ciò il numero di detenuti che dormono sul pavimento è già stato ridotto a 124 per il momento: i nuovi centri di detenzione previsti creeranno capacità aggiuntiva, pertanto nella primavera del 2023 dovrebbe essere risolto in gran parte il problema dei detenuti che dormono a terra». Promessa di Bruxelles al Consiglio d’Europa, appena 15 giorni fa. Segno che, per quanto il proverbiale sovraffollamento delle carceri italiane faccia apparire curiosa la pretesa di due indagate italiane (come la figlia e la moglie di Antonio Panzeri) di non essere consegnate al Belgio appunto a causa delle condizioni delle carceri belghe, non è banale lo scambio epistolare del 22/29 novembre 2022 tra le contestazioni del «Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti» presso il Consiglio d’Europa (Cpt) e le risposte del Belgio.
Dopo che già nel 2014 un’altra istituzione come la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (Cedu) aveva accolto il ricorso di un detenuto romeno per violazione dell’articolo 3 della Convenzione, e condannato il Belgio per condizioni materiali di detenzione ad Anversa e Merksplas contrarie al «divieto di trattamenti inumani e degradanti», ora è invece il Comitato del Consiglio d’Europa a evidenziare – dopo visite nelle carceri di Anversa, Lantin, St-Gilles e Ypres – la persistenza di sovraffollamento (intorno al 111% contro il 106% italiano), carenze di personale, e violenze tra i detenuti.
Il Belgio, oltre a vantare la posa dei letti a castello, risponde che la prigione di Saint-Gilles è stata ristrutturata, e che comunque come Anversa verrà chiusa nei prossimi anni e sostituito da carceri nuove di zecca.
Sulla sanità, invece, Bruxelles ritiene ad esempio sufficiente che nel fine settimana per i primi eventuali soccorsi ci sia un agente professionalmente formato, anziché almeno un infermiere come chiede il Cpt, che insiste anche a domandare al Belgio di smettere di tamponare i vuoti negli organici degli agenti penitenziari con «volanti» contratti di lavoro temporanei. Per parte sua, però, Bruxelles garantisce che presto verrà completata la bozza di un nuovo codice penale, «nel quale la pena detentiva diventerà ultimo rimedio tra le possibili sanzioni penali».