ItaliaOggi, 21 dicembre 2022
Nella sua nuova casa Barbie può accendere la luce e tirare lo sciaquone
La bambola Barbie della Mattel, la più venduta al mondo, è apparsa sul mercato Usa 63 anni fa, a marzo 1959. Ha avuto subito un successo enorme, ma per i primi tre anni la fashion doll è stata una sorta di senzatetto. Non aveva una casa propria. La sua Dreamhouse, la «casa dei sogni» di Barbie, risale al 1962. Siamo al 60° anniversario del suo debutto. Nella versione originale non era che un semplice sfondo di cartoncino che rappresentava il tipico interno di una casa della media borghesia americana dell’epoca.
Per quanto la casetta non abbia mai raggiunto le stesse vette commerciali di Barbie (Mattel ne ha vendute nel mondo oltre un miliardo) ha avuto un successo considerevole tanto che ogni anno ne è stata commercializzata una nuova versione negli ultimi sei decenni. L’evoluzione di struttura e arredo è ora argomento del libro commemorativo, Barbie’s Dreamhouse: An Architectural Survey, che esamina le configurazioni di sei «annate» della casa: 1962, ’74, ’79, ’90, 2000 e 2021.
La versione 2022 della Dreamhouse, da poco presentata, è su tre piani, ha cinque locali, un ascensore (funzionante), i mobili, una piscina (si raggiunge con uno scivolo da un piano superiore), e oltre 70 accessori (tra gli altri una postazione da disk-jockey, un barbecue e animali da compagnia). È alta un metro e dieci centimetri e larga 104 cm. Sono opzionali l’illuminazione elettrica e un sound system che, curiosamente, dovrebbe comprendere tra i suoi effetti sonori perfino lo sciacquone del water… Dispone, «correttamente», di una rampa d’accesso per le bambole disabili, confinate su una sedia a rotelle.
Oltre al fatto che occupa un’immensità di spazio e che «some assembly is required», la Dreamhouse costa 340 dollari, prezzo di listino americano Mattel, optional compresi, ma senza bambola. È però un valore più teorico che reale. Negli Usa si trova ampiamente scontata a «soli» 189 dollari, un affare...