il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2022
Bussetti non s’è fatto corrompere. Archiviate le accuse
Il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato le accuse di corruzione nei confronti dell’ex ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Fin qui non era mai stata resa nota l’iscrizione nel registro degli indagati del titolare del Miur ai tempi del governo Conte-1 (la nomina di Bussetti fu indicata nel 2018 dalla Lega). LA VICENDA è quella relativa agli appalti pilotati al Miur, in cui sono indagati, tra gli altri, l’ex capo dipartimento Risorse Umane, Giovanna Boda, e l’ex editore dell’Agenzia Dire, Federico Bianchi di Castelbianco, oltre ad altri dipendenti ministeriali già in servizio quando Bussetti a viale Trastevere. Dalle intercettazioni, infatti, era emerso che l’allora ministro, nel 2019, aveva ricevuto diversi regali da Boda e dal suo entourage, in parte pagati grazie ai soldi arrivati dall’imprenditore amico della manager, tra cui vestiti sartoriali, vacanze, soggiorni e anche massaggi di coppia. In un’informativa della Guardia di Finanza del 30 novembre 2021, depositata agli atti, era citato in particolare un sms inviato da Boda a Bussetti il 2 maggio 2019: “Sono appena passata a ritirare il tuo vestito, pronto! Appena ci incrociamo te lo porto! Un abbraccio grande grande TVB”. Sentito dai pm, il titolare della sartoria ha dichiarato di avere ricevuto “complessivamente 2.800 euro, tramite bonifici disposti da Valentina Franco (segretaria di Boda e pagata da Castelbianco, ndr) per lavoro (...) effettuati per conto di Giovanna Boda”. I finanzieri registrano anche due bonifici per complessivi 4.655 euro dall’11 agosto al 17 agosto 2019 in favore della Autoservizi Internationaltours, per “servizi di noleggio effettuati a favore”dell ’allora ministro. Il conto dal quale parte il pagamento è sempre quello dove, secondo i pm, confluiscono i soldi di Castelbianco per le utilità di Boda. Non solo. Dai documenti allegati all’informativa si apprende anche che Valentina Franco si interessa di un possibile soggiorno di Bussetti presso l’Hotel 4 Stelle “Niccolò V” a Terme dei Papi (Viterbo). L’agenzia interpellata comunica a Franco di aver prenotato “2 camere matrimoniali Prestige in 30 aprile out 4 maggio (2019, ndr)”, comprensivo di “mezza pensione”, “idromassag gio” e “m a ssaggio relax di coppia”. Tuttavia, annota la Gdf, “non si dispone di elementi informativi circa l’effettiva fruizione del soggiorno”. L’informativa era stata resa nota dal Fatto il 10 settembre scorso e Bussetti, contattato, aveva preferito non commentare. Trattandosi di un membro del governo in carica, la Procura ha inviato l’incartamento al collegio per i reati ministeriali, chiedendo di verificare eventuali (e mai provati) incroci con attività d’ufficio svolte dal titolare del Dicastero. Il collegio ha conseguentemente interpellato la Guardia di Finanza. LE FIAMME GIALLE, con una nota del 16 giugno 2022, hanno però verificato che “il Ministro Bussetti non ha mai posto in essere alcun atto d’ufficio in favore di Giovanna Boda, essendo, peraltro, la stessa nominata capo dipartimento” dal successore di Bussetti, Lucia Azzolina. Inoltre, “risultava che il ministro Bussetti non ha mai posto in essere alcun atto del suo ufficio in favore di Bianchi di Castelbianco né ha mai sottoscritto alcun protocollo d’intesa con le società o gli enti a lui riferibili”. Di qui è arrivata la decisione di procedere con l’archiviazione