Da “Libero quotidiano”, 15 dicembre 2022
“NATALE A PALAZZO CHIGI? NON CREDO PROPRIO, CHI PULIREBBE?” – LE RIVELAZIONI DI ANNA PARATORE SU SUA FIGLIA GIORGIA MELONI: “A GIORGIA AVREI VOLUTO PRENDERE UN PONCHO MA NON MI È PARSA CONVINTA. QUANDO È A CASA SPARECCHIA E LAVA I PIATTI. RESTA GIORGINA E BASTA. MI HA REGALATO UN CUCCIOLO DI CHIHUAHUA…" -
Niente pranzo di Natale per Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Lo ha detto Anna Paratore, la mamma del premier, in un'intervista uscita sull'ultimo numero del settimanale Chi (in edicola da ieri). «Il pranzo di Natale a Palazzo Chigi? Non credo proprio. Il giorno dopo saremmo su tutti i giornali. E poi chi pulirebbe? Non so ancora dove festeggeremo» spiega la Paratore, «visto che le mie figlie sono in fase di trasloco, l'importante è stare insieme».
L'intervista è stata realizzata a casa di Anna, alla Garbatella: una casa che lei ha trasformato in una sorta di laboratorio, visto che da anni si dedica alla realizzazione di manufatti e addobbi natalizi che regala alle amiche.
Il ruolo del premier? «Giorgia è sempre troppo presa dalla politica per organizzare pranzi. A lei tocca portare gli antipasti e un dolce fatto con le sue mani. Certo, quest' anno non so se avrà tempo di prepararlo». Poi un'anticipazione sui regali di Natale: «Ho già preso quasi tutto. Ad Arianna un golfino. A Giorgia avrei voluto prendere un poncho di cachemire: le ho inviato una foto, ma non mi è parsa convinta.
Alle mie tre nipoti, invece, regalerò una busta con i soldi ciascuna. Mentre ai due generi regalerò una bottiglia di whisky. Stop. Quanto a me, Giorgia mi ha già fatto un dono bellissimo: Nina, un cucciolo di chihuahua adorabile». Sulla nuova vita da mamma del Presidente del Consiglio assicura: «In famiglia non è cambiato nulla, a eccezione della parte organizzativa.
È cambiato molto in tv. Vedo Giorgia con i grandi della Terra. La guardo, l'ammiro, la critico e mi meraviglio. Però, quando è a casa, è una mamma normale. Sparecchia e lava i piatti con la sorella. Insomma, resta Giorgina e basta. La mia bambina».