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 2022  novembre 11 Venerdì calendario

Biografia di Neil Percival Young

Neil Percival Young, nato a Toronto (Canada) il 12 novembre 1945 (77 anni). Cantante. Chitarrista. «Fisico da boscaiolo canadese, voce possente capace di inopinati falsetti e dolcezze insospettabili. Soprattutto, chitarra al di sopra di ogni sospetto»
Titoli di testa «Rock’n’roll can never die» (il rock’n’roll non può morire).
Vita Il padre, Scott, era un noto scrittore e giornalista sportivo. La madre Edna una casalinga. A quattro anni, si trasferisce con la famiglia a Omemee, villaggio dell’Ontario • Due anni più tardi viene colpito dall’epidemia di poliomelite che contagia migliaia di bambini canadesi • La musica è fin dall’infanzia la sua passione: «Il mio primo strumento fu un ukulele, poi ebbi un banjo, quindi, a 15 anni, la mia prima chitarra elettrica» • I suoi si separano quando ha 12 anni. Lui è un adolescente timido e introverso. Si sente a suo agio solo quando suona nelle band scolastiche • Dopo le superiori, approda negli Squires, una formazione beat. Frequenta il circuito folk canadese e conosce Rick James e Joni Mitchell. Poi, tenta la strada della California. Lì fonda i Buffalo Springfield, che diverranno uno dei gruppi di riferimento del country-rock • «Quando Young decise di lasciare il Canada e di tentare la fortuna a Los Angeles, terra promessa della nuova musica come Londra e New York, erano i primi mesi del 1966. Lui e il suo amico Bruce Palmer avevano appena vent’anni, ma invece di viaggiare su un autobus decorato a motivi floreali si spostavano su un vecchio carro funebre. Si tratta di un particolare curioso, che tuttavia la dice lunga sul senso dell’umorismo di Young, un lato del suo carattere che gli ha sempre impedito di essere un integralista» [Giancarlo Susanna, il manifesto] • Lui resta sempre in secondo piano. Si definisce «l’indiano del gruppo» • Nel 1968 è solista con l’omonimo album Neil Young: «Melanconiche ballate country, inquieti bozzetti folk e un chitarrismo bruciante» [Ondarock.it]. All’inizio del 1969 esce Everybody Knows This Is Nowhere, prima collaborazione di Young con i Crazy Horse • Il 1970 è un anno cruciale: escono infatti due kolossal come Deja Vu, primo capitolo della sua collaborazione con David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash nei CSN&Y • «Se Nash è solare, Crosby pacioso e Stills pittoresco, Young è diffidente e mal sopporta le intrusioni» [e.s., Rep] • Con After the goldrush comincia a esprimere quel misto di malinconia e di aggressività che in poco tempo è diventata la sua inconfondibile cifra stilistica • Nella primavera del ‘70, l’America protesta contro Nixon e la guerra in Vietnam. All’Università di Kent, Ohio, la polizia spara su una folla di manifestanti e uccide quattro studenti. Sull’onda emotiva, Young compone Ohio (“Quattro morti in Ohio / quanti ancora?”). La casa discografica ne fa un instant record, riuscendo a pubblicarlo in una sola settimana [Ondarock] • «Settembre 1971. Neil Young fa salire Graham Nash su una barca a remi e lo porta sul laghetto di fronte a casa per fargli ascoltare per la prima volta il suo nuovo album Harvest. L’abitazione funge da cassa di sinistra, il fienile da cassa di destra. Il produttore Elliot Mazer s’avvicina all’acqua e chiede come si sente. “More barn!”, più fienile, urla Young» [Angie Martoccio, Rolling Stone] • Harvest raggiunge i vertici delle classifiche • Dopo il successo commerciale, però, arriva un periodo di forte crisi, contraddistinto da depressione e problemi fisici, complice la morte per overdose di Danny Whitten, il chitarrista dei Crazy Horse. Lo stesso Neil Young, per altro, fa uso di droghe, il che contribuisce a peggiorare la sua salute già malferma. Il viaggio nell’oscurità è cominciato con Time Fades Away e proseguito con On The Beach (1974) e con Tonight’s The Night (1975) «Il Cavallo Pazzo canadese si propone in agonizzanti esecuzioni dal vivo, al limite del collasso nervoso. Durante uno di questi concerti, offre da bere a 8.000 persone. Alla fine del tour, sono in molti a darlo per spacciato. Dopo un’operazione alla gola, Young cambia rotta con il disco politico Zuma (1975) • Nel 1977 ingaggia la cantante Nicolette Larson e torna al successo internazionale con il Rust Never Sleeps Tour • Nei primi anni Ottanta pubblica Everybody’s Rockin’ e sperimenta le nuove tecnologie con Trans (1982). Due flop che non piacciono alla sua casa discografica. Peter Geffen gli fa causa: «La Geffen pensava che io dovessi essere una superstar – come Eric Clapton. Non conoscevano la strada che avevo imboccato. […] Lui voleva fare i milioni di dollari – io ero su un altro pianeta. Ricevetti la denuncia a casa. Il tizio venne davanti alla mia porta. Pensai che fosse piuttosto buffo – essere anticommerciale, suonare cose non rappresentative. Ma la realtà di non avere più soldi, voler fare musica e non essere in grado di registrare, e tutte quelle cazzate mi tenevano legato. Era una questione di ego. David la prese sul personale che io facessi dischi per la sua etichetta che non vendevano. Voleva riportarmi coi piedi sulla terra. Era seccato, riteneva che io dovessi essere una grossa star, e non lo ero. Ero più interessato a essere me stesso, a fare ciò che volevo. Fu una brutta situazione» [Shakey, J. McDonough] • Unico artista a essere querelato per non aver prodotto dischi considerati alla sua altezza: «Essere denunciato per non aver fatto un disco commerciale dopo vent’anni di carriera è meglio che vincere un Grammy» • Il 22 settembre 1985 a Champaign (Illinois), sulla scia del Live Aid, si svolge il concerto di beneficenza organizzato da Willie Nelson, John Mellencamp e Neil Young, Farm Aid. Tra i performers: Bob Dylan, Billy Joel, BB King, Roy Orbison. Con un pubblico di 80mila persone si raccolgono per le famiglie degli agricoltori americani più di 9 milioni di dollari. Il concerto diventa un appuntamento annuale (sospeso solo durante la pandemia) • Quando sembra ormai spacciato, Young ritrova smalto ed energia con Freedom (1989) • Ragged Glory (1990) lo fa conoscere anche alla generazione grunge. Nel 1992 pubblica Harvest moon, nel 1994 ricorda Kurt Cobain con Sleeps With Angels: «Sono sempre rimasto aperto agli stimoli esterni e pronto a scriverci sopra una canzone. Non sono uno che rimanda, che se ha un brano in mente va al cinema o altrove. Il rispetto del processo creativo, dell’ispirazione, il coinvolgimento: sono questi i miei segreti» [Ondarock] • «Artista mito e uomo dai grandi dolori privati, una voce dal timbro inconfondibile, fragile, acuta, cupa, comunque appassionata, e un tocco di chitarra che è vero marchio di fabbrica e non delude mai. […] La capacità di reinventarsi pur rimanendo sempre se stesso è una delle qualità che contribuiscono a renderlo speciale fin dagli esordi negli anni Sessanta: ha esplorato i colori di folk, rockabilly, country, rock, persino del soul e del R& B […] riuscendo peraltro a far puntualmente riconoscere al volo il suo personale sound» [Gloria Pozzi, CdS] • Dalle sessions il regista Jonathan Demme trae il breve film The Complex Sessions • Eddie Vedder introduce Young alla Rock ‘n’ Roll Hall of Fame, all’inizio del 1995, e subito dopo Young porta tutti i Pearl Jam in studio a registrare insieme un album nel giro di pochi giorni: Mirror Ball. Segue un tour [neilyoungtradotto.it] • Del 2000 Silver & Gold con Buffalo Springfield Again che rievoca il gruppo in cui Young iniziò la carriera: «C’era una radiolina sintonizzata su un’emittente country e ho sentito la voce dello stesso dj che lavorava in quella radio trent’anni fa, quando ero nei Buffalo. Ed era proprio lui. Ho scritto la canzone di getto, ma senza rimpianti: non sono un nostalgico» • Nel 2003, una nuova avventura con i Crazy Horse nel concept-album Greendale, storia dell’omicidio irrisolto di un poliziotto in un villaggio rurale • Nel 2005 pubblica Prairie Wind si può considerare il completamento della trilogia acustica, avviata con Harvest e proseguita con Harvest Moon • Un aneurisma al cervello lo costringe a un’operazione d’urgenza. A giugno scompare l’amato padre Scott, e Young precipita in uno stato di prostrazione emotiva. A salvarlo ancora una volta la sua musica. In ospedale compone Living With War (2006) che parla dei bellicismi di Bush-Rice. Seguono Chrome Dreams, Fork In The Road e il primo volume degli Archives, una delle antologie più biografiche di tutti i tempi • Nel 2007 Young parte per lunghi tour in tutto il mondo che proseguono quasi ininterrottamente fino al 2009, accompagnato da vari musicisti di supporto. Jonathan Demme ne trae un secondo film concerto, Neil Young Trunk Show • Per Psychedelic Pill torna con i Crazy Horse • L’incontro con il produttore Daniel Lanois porta all’album Le Noise (2010, un Grammy Award come Miglior Canzone Rock per “Angry World”) caratterizzato da brani solisti eseguiti con chitarra elettrica distorta e suoni manipolati elettronicamente. È il maggior successo dell’ultimo decennio e l’insolita sperimentazione viene anche portata in tour, durante il quale Jonathan Demme filma l’episodio finale della sua trilogia sul songwriter canadese, Neil Young Journeys • Nel 2013 Neil Young fa uscire un apparecchio di riproduzione musicale da lui concepito, che nelle intenzioni dovrebbe surclassare cd e mp3, e riavvicinare l’ascoltatore al suono del vinile, da sempre il preferito del canadese. Il lettore, chiamato Pono, è però inservibile quanto a costi alti per l’utente finale e tecnologia di funzionamento, del tutto al di fuori degli standard di mercato • In Storytone lascia a casa i suoi strumenti e si fa accompagnare da un’orchestra di 92 elementi e un coro • Monsanto Years (2015) denuncia l’azienda leader mondiale di biotecnologie, accusata, con i suoi pesticidi, di aver fatto venire il cancro a centinaia di persone. La crociata ecologista prosegue con Earth (2016) e Peace Trail (2016) e The Visitor (2017), che l’ambientalismo aggiunge al patriottismo anti-Trump • Sempre nel 2017 apre anche il Neil Young Archives, un maxi-sito ufficiale che ripropone, via streaming in alta qualità, la sua intera opera musicale • Durante la quarantena da pandemia dovuta alla diffusione del Covid-19 Young improvvisa alcune Fireside Sessions (2020), girate tra interni e giardino della sua casa in Colorado e pubblica il secondo volume di Archives Nel 2021 pubblica un album perduto del 1987, Summer Songs • Nel 2021 torna a registrare nel fienile di Harvest e con i Crazy Horse pubblica Barn, sempre in tema eco: «È un posto che amiamo, un vecchio fienile che abbiamo ristrutturato di recente. Risale al 1850 o giù di lì. È dove si fermavano le diligenze per rifocillare i cavalli e pulire le ruote. E attorno c’erano un paio di edifici malmessi dove la gente dormiva prima di ripartire. L’abbiamo rimesso a posto usando materiali originali, basandoci su alcuni schizzi e una fotografia. La struttura era malconcia. Abbiamo usato questi meravigliosi pini gialli, è venuto bene, tutte le superfici sono ricurve, non ci sono angoli. Gli angoli sono nemici del suono. Creano un’onda stazionaria che fa sì che alcune frequenze saltino fuori e altre spariscano e questa cosa ti tocca compensarla in fase di registrazione. Lì non l’abbiamo dovuto fare quasi per niente. Il suono era buono, era già lì, nell’edificio» [Martoccio, cit.] • L’album è stato realizzato in 9 mesi e registrato sotto la luna piena: «Con l’arrivo della nuova luna ti senti diverso, è come voltare pagina. È una questione di energia. Nel giro di una settimana cambia qualcosa dal punto di vista creativo. Ecco perché abbiamo scelto di registrare in base ai cicli lunari» [ibid.] • «Barn è anche il titolo del documentario dedicato alle session diretto da Daryl Hannah, attrice e moglie di Young. Si vedono Young, il chitarrista Nils Lofgren, il bassista Billy Talbot e il batterista Ralph Molina che suonano i 10 pezzi dell’album con l’accompagnamento dei cani del rocker Moon e Mo, qualche birra ghiacciata e Young che fa la pipì» [ibid.] • All’epoca bevevate davvero molta tequila. “Eravamo dei pazzi, per fortuna ho smesso”. Hai ancora dei vizi? “No, solo l’erba. La cara vecchia erba coltivata da Zio Neil. Roba buona”. Fumare ti rende più creativo? «Non so se divento più creativo o un creativo migliore, ma quando inizi a fumare non smetti di scrivere, è una cosa buona. Tutto quello che aiuta a creare di più è un buon vizio» [a Patrick Doyle, Rolling Stone] • Nel 2022 lascia Spotify in segno di protesta contro Joe Rogan e il suo The Joe Rogan Experience: «Sta diffondendo informazioni false sui vaccini – causando potenzialmente la morte di coloro che credono alla disinformazione. Possono avere o Rogan o me. Non entrambi • L’ultimo album Toast (2022) è stato registrato con i Crazy Horse • Il 1° dicembre uscirà in sala Neil Young: Harvest Time: «Per i cinquant’anni di Harvest abbiamo preparato un film di due ore e un disco». Racconta com’è stato messo assieme l’album. «Avevamo del materiale, ma non l’abbiamo mai fatto vedere a nessuno. Ci sono riprese nel fienile e anche con la London Symphony Orchestra» [ibid.]. Neil Young ha rifiutato milioni per rifare un tour di Harvest: «Tutti quelli che hanno suonato in Harvest sono morti. Non voglio farlo. Che ne dite di seminare (planting) invece di raccogliere (harvesting)?» [Rockol] • «Lo hanno definito di volta in volta padre del punk, poi del grunge, oggi soprattutto di sé stesso, di questa oscura poetica che scava nelle viscere dell’America» [Gino Castaldo, Rep].
Politica Nel 1984 elogia Ronald Reagan. Qualche anno dopo, dichiara che avrebbe votato per il miliardario Ross Perot. Si imbestialisce quando Clinton diserta un appuntamento del Farm Aid • «È difficile oggi collocare politicamente un musicista come Neil Young, uno che non ha mai comprato RollsRoyce e che continua a girare con quelle camicie da boscaiolo che ne fanno, irrimediabilmente, un canadese prestato al rock’n’roll. Resta un grandissimo, e questo, sia detto una volta per tutte, è una variabile indipendente» [Giallo, il manifesto].
Amori Neil Young si è sposato tre volte, la prima nel 1968 con Susan Acevedo, la seconda con Pegi Morton (deceduta il 1º gennaio 2019). Il 29 luglio 2014, dopo trentasei anni di matrimonio, ha divorziato e nel 2018 ha sposato in terze nozze l’attrice Daryl Hannah • Ha avuto una storia con l’attrice Carrie Snodgress • Tre figli: Zeke, nato dalla relazione con la Snodgress, Ben e Amber Jean (avuti da Pegy Morton). Ben e Zeke sono entrambi nati con una forma di paralisi cerebrale e Amber Jean, come Young stesso, soffre di epilessia. Young, insieme alla moglie Pegi, costituirà nel 1986 la Bridge School, una scuola speciale per bambini cerebrolesi • Oggi vive nel suo ranch in California con la moglie Daryl Hannah: «Sono un padre di famiglia, ma questo non è un freno alla mia arte. Mia moglie e i miei figli mi incoraggiano ad andare avanti. Sono in controtendenza: oggi i matrimoni si celebrano e si bruciano nel giro di pochi mesi; gli artisti vendono 20 milioni di dischi in un anno e poi scompaiono. Ma sono le cose durature a far girare il mondo...».
Titoli di coda «Qualcosa va creato. Non per me, ma per l’arte».