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 2022  dicembre 13 Martedì calendario

New York è la città più cara del mondo

Per vivere a New York serve un buon conto in banca. Idem a Singapore. Secondo l’indagine annuale dell’Economist intelligence unit (Eiu), una compagnia londinese che fornisce previsioni e servizi di consulenza economica, la Grande Mela e la città-stato asiatica sono le città più care del mondo. In generale, crisi energetica e inflazione hanno aumentato i costi nelle 172 metropoli prese in esame. Mosca compresa. La capitale della Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina, è salita di 88 posizioni.






L’inflazione media dell’8,1% in termini di valuta locale è stata ancora la più alta in oltre due decenni di sondaggi, in aumento rispetto al 3,5% del 2021 e all’1,9% del 2020. Una valuta più forte è stata un fattore che ha portato le città a salire in classifica. Sei delle otto maggiori scalate (dopo Mosca e San Pietroburgo) sono statunitensi, guidate da Atlanta, che è passata dal 42esimo al 46esimo posto. La valuta statunitense si è nettamente rafforzata rispetto alle altre, dato che la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse e ha annunciato ulteriori rialzi.


Il posizionamento di Singapore in cima all’indice non è stata una sorpresa. La città-stato asiatica è stata la seconda città più costosa nel 2021 ed è stata la numero uno in otto degli ultimi dieci anni, mentre per New York si tratta di una novità. La terza città più cara del mondo è Tel Aviv. Seguono Hong Kong e Los Angeles, che completano la top 5.




L’impennata globale dell’inflazione, secondo il report dell’Eiu, era nell’aria anche prima dell’invasione russa in Ucraina. Le successive sanzioni contro Mosca hanno provocato ulteriori aumenti dei prezzi del petrolio, del gas e di altre fonti energetiche. L’incremento dei costi del carburante ha prodotto il maggior propellente per l’aumento dell’inflazione. In media, un litro di benzina costa il 22% in più in valuta locale rispetto allo scorso anno.


I prezzi del gas e dell’elettricità sono stati del 29% più alti nelle città dell’Europa occidentale. E sono quasi triplicati rispetto all’aumento medio dell’11% a livello globale, poiché i paesi europei si sono affrettati a trovare alternative alle forniture provenienti dalla Russia.


A meno di sorprese, l’Eiu prevede che gli aumenti dei costi si allenteranno nel 2023: i tassi di interesse più elevati rimuoveranno parte della pressione della domanda e i blocchi della catena di approvvigionamento inizieranno ad attenuarsi.


«La guerra in Ucraina, le sanzioni occidentali alla Russia e le politiche zero Covid della Cina hanno causato problemi alla catena di approvvigionamento che, combinati con l’aumento dei tassi di interesse e le variazioni dei tassi di cambio, hanno provocato una crisi del costo della vita in tutto il mondo», ha sottolineato il responsabile economico dell’Eiu, Upasana Dutt. «Con l’aumento medio dei prezzi nelle 172 città del nostro sondaggio l’impatto registrato è il più forte che abbiamo visto nei 20 anni per i quali disponiamo di dati digitali. Prevediamo che i prezzi inizieranno ad allentarsi nel corso del prossimo anno, dato che i colli di bottiglia dell’offerta inizieranno ad affievolirsi e il rallentamento delle economie pesa sulla domanda dei consumatori».