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 2022  dicembre 12 Lunedì calendario

Innocenzo XIV, papa transgender e riformista

Sin da quando era bambino, aveva quattro anni, Anthony Budd sognava di essere una donna. La sua famiglia abitava in una fattoria della campagna inglese. Il padre era violento e omofobo, la mamma debole e passiva e lui si trascinò questo istinto per tutta la giovinezza, fin quando sublimò la sua disforia con la vocazione sacerdotale, vissuta con assoluta castità.
Prete, vescovo, cardinale. Infine papa sessantenne col nome di Innocenzo XIV, al termine di un lunghissimo conclave in cui la sua elezione arriva al ballottaggio con lo spregiudicato candidato della destra clericale, il cardinale Speranza. Ma il pontefice ha un segreto. Anni prima a Westminster, in procinto di ricevere la porpora cardinalizia, consultò uno psichiatra sulla propria identità irrisolta. Da un lato il desiderio di diventare finalmente donna, dall’altro quello di continuare a essere prete, fedele al celibato e alla castità. Budd scelse la Chiesa e rimase uomo ma il medico scrisse una relazione che poi finì nelle mani della moglie divorziata e vendicativa. Così quando la donna e un suo complice tentano di ricattare Innocenzo, questi li anticipa con una clamorosa intervista in cui rivela urbi et orbi il suo segreto, provocando un’apocalisse nella Chiesa.
L’americano Gleen Cooper è un fuoriclasse d’alta classifica del teo-thriller (la saga di Celestino VI) ma con Un nuovo papa (340 pagine, 20 euro, Editrice Nord) abbandona la sua specialità e si concentra sulle controversie laceranti della Chiesa di oggi: la questione del gender, l’omosessualità, il celibato dei preti. Temi che riassume nelle figure attorno al pontefice che voleva diventare donna: il suo segretario Aldo è infatti omosessuale (e casto), mentre a capo della Congregazione per la dottrina della fede promuove un cardinale che in gioventù ha avuto un figlio mai riconosciuto. Tutto cambia però quando comunica il suo tormento interiore sul cambio di sesso.
Innocenzo viene abbandonato dagli amici e diventa il bersaglio della reazione dei cardinali conservatori. Eppure da papa è stato finanche eroe, salvando in Colombia il cardinale Moreno, Segretario di Stato vaticano, rapito dalle Farc. Non solo. Il papa inglese (il secondo della storia) ha tratti ortodossi (è per mantenere il celibato dei preti) ma incontra i rappresentanti di un’associazione trans per aprire un dialogo. Avvia poi un’operazione di pulizia e trasparenza in materia di soldi e finanza. Insomma un progressista moderato, un riformista che ama Dio e la Chiesa. Epperò l’entusiasmo che suscita si spegne di colpo quando rende nota la sua identità “confusa”. In piazza San Pietro viene insultato e contestato e a tradirlo sono persino i cardinali che ha salvato, il citato Moreno e il prefetto-papà della Congregazione per la dottrina della fede. Cooper sceglie un epilogo tragico che non sveliamo ma la sostanza è questa: Innocenzo resta da solo e a vincere sono i conservatori, capeggiati da due cardinali machiavellici che hanno fatto ricorso a ogni mezzo per sconfiggere il papa transgender, dal dossieraggio all’ingaggio di un killer. Il romanzo illustra una situazione limite nel recinto del politicamente corretto e il Cooper che scrive teo-thriller è preferibile al Cooper teologo.