Corriere della Sera, 12 dicembre 2022
Un pacca sul sedere da una tifosa in bikini
Tancredi Palmeri è un giornalista sportivo. Ha 42 anni ed è una persona autoironica e divertente, che sa prendere con leggerezza le cose che sono leggere e con gravità quelle più serie. Come ha fatto qualche giorno fa a Doha, da dove sta seguendo per SportItalia i Mondiali di calcio. Nel bel mezzo di una diretta sulla spiaggia, una ragazza neozelandese gli ha assestato soavemente una pacca su sedere, lui ha strabuzzato un poco gli occhi e in mezzo secondo le ha chiesto di avvicinarsi alla telecamera, invitando anche l’amica gallese, riuscendo così a trasformare l’inconveniente in un siparietto da avanspettacolo. Poche ore dopo sul web, dove lui stesso aveva rilanciato il video spiegando che non era successo niente di più di quello che mostrava il filmato (una tifosa in bikini che fa quel che fa, con il finale di una birra sotto l’ombrellone), è diventato l’eroe dei due mondi, con il merito di aver reagito all’imprevisto «con spirito, mica le solite fregnacce da femministe racchie e baffute». Il rimando era al caso di Greta Beccaglia, quando poco più di un anno fa, fuori dallo stadio di Empoli-Fiorentina, il ristoratore marchigiano Andrea Serrani le aveva dato uno schiaffone su sedere (l’uomo, accusato di violenza sessuale, ha chiesto il rito abbreviato: la prossima udienza al Tribunale di Firenze sarà il 20 dicembre). Lo stesso collega di Palmeri in studio aveva ricordato subito quanto successo alla «bellissima», poi per fortuna «bravissima anche», giornalista di Toscana Tv, condannando naturalmente il gesto. Da lì, sui social, è partita la domanda delle domande: perché le femministe adesso, a ruoli invertiti, non dicono nulla? Ma poiché ogni risposta nasconde un’insidia, che richiederebbe una controreplica ancora più insidiosa, forse basta ricordare il contesto in cui è successo tutto, e la diversa forza, che in quel momento avevano, i due protagonisti. Chiediamolo a Tancredi: si è sentito molestato? «No, e non perché lei fosse una bella ragazza, ma perché il clima era scherzoso. Mi è capitato, dopo il caso di Greta Beccaglia, che un tifoso mi desse una pacca sul sedere. Voleva fare il simpatico, ma fu solo sgradevole e inopportuno. Con le molestie non si scherza. Sonia, la tifosa di Doha, non è una sexual offender. Lo spirito del gesto era lo stesso di un baffo con la vernice rossa. Altrimenti la mia reazione sarebbe stata diversa».