Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  dicembre 12 Lunedì calendario

RISCHIAMO GROSSO: IL PENTAGONO AVREBBE TOLTO IL VETO SUI RAID COMPIUTI DAGLI UCRAINI CONTRO OBIETTIVI MILITARI IN TERRITORIO RUSSO - LA DECISIONE SAREBBE STATA PRESA IN SEGUITO ALL'INTENSIFICARSI, NELLE ULTIME SETTIMANE, DEI BOMBARDAMENTI SULLE INFRASTRUTTURE CIVILI UCRAINE DA PARTE DEGLI UOMINI DI PUTIN - L'ACCORDO INIZIALE TRA BIDEN E ZELENSKY ERA DI UTILIZZARE LE ARMI FORNITE DA WASHINGTON PER RICONQUISTARE I PROPRI TERRITORI SENZA PERÒ COLPIRE IN RUSSIA - ORA INVECE SAREBBE INVECE ARRIVATO L'OK PER ATTACCARE OBIETTIVI MILITARI IN RUSSIA… -

I combattimenti sul campo non si fermano, così come le analisi degli esperti e gli spifferi provenienti dalle amministrazioni. Un anonimo funzionario della Difesa Usa ha rivelato nei giorni scorsi al Times di Londra che il Pentagono avrebbe tolto il veto sui raid compiuti dagli ucraini contro obiettivi militari in territorio russo. La decisione sarebbe stata presa in seguito all'intensificarsi, nelle ultime settimane, dei bombardamenti sulle infrastrutture civili ucraine da parte degli uomini di Putin, ma non dovrebbe mutare lo scenario.

Nonostante il veto degli Stati Uniti, che si sono prima rifiutati di fornire razzi a lunga gittata e poi avrebbero modificato quelli inviati per evitare che potessero arrivare in Russia, finora la resistenza ucraina ha colpito ugualmente oltreconfine con sabotaggi, missili, droni e forze speciali.

L'accordo con gli alleati era di utilizzare le armi fornite per riconquistare i propri territori, compresi quelli annessi nel 2014, senza però colpire in Russia, per non provocare reazioni da parte del Cremlino. Ora, secondo il Times , sarebbe invece arrivato l'ok per attaccare obiettivi militari in Russia. L'aspetto più importante di questa decisione sarebbe tuttavia un altro: a Washington avrebbero cambiato prospettiva perché hanno meno timore di un'escalation del conflitto. Compresa quella nucleare.