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 2022  dicembre 11 Domenica calendario

Dopo il Qatar, anche i regali del Marocco agli eurodeputati

La trattativa in corso per l’acquisto di una casa a Cervinia, l’organizzazione di vacanze tropicali di fine anno da 9mila euro a pers ona («non 100mila come l’anno scorso»), regali e benefit da ricevere e da elargire per «trarre benefici». Ma il piano è finito con una brutta sorpresa: le manette. Da Bruxelles a Calusco D’Adda, 8 mila abitanti nella bergamasca, il paese dei Panzeri. A fare notizia, adesso, sono le combines.
Le chiamava così Maria Colleoni, classe ’55, moglie di Antonio Panzeri. Combines sull’asse Bruxelles, Doha e Marocco. Nelle intercettazioni che hanno inguaiato Colleoni e la figlia Silvia Panzeri, 38 anni, avvocato, le combines indicavano i viaggi e gli affari del marito. Che però in qualche modo – si ipotizza – erano anche i loro, perché secondo la magistratura belga – lo riporta il mandato di arresto europeo – moglie e figlia non solo «erano pienamente consapevoli» del giro di soldi e regalìe, ma – ed è il punto su cui è scattata l’accusa di favoreggiamento – «partecipavano al trasporto dei regali». Regali dai quali Maria Colleoni – si legge nelle carte – era certa di «trarre benefici».
Stando alla ricostruzione dei magistrati di Bruxelles, mentre l’ex eurodeputato prima Pd e poi Articolo 1 (è stato sospeso) e già segretario della Camera del Lavoro di Milano si adoperava presso i funzionari dell’Europarlamento per indirizzare politiche ed economie Ue in favore di Qatar e Marocco, moglie e figlia – la prima in particolare – pensavano a smistare quello che bisognava smistare. Colleoni anche alle vacanze al caldo con partenza il 1 gennaio: «Non possiamo permetterci una vacanza da 100mila euro come l’anno scorso, e 9mila euro sono troppi», dice la donna, pensionata, parlando con Panzeri. Quando venerdì mattina, su mandato belga, i carabinieri di Bergamo hanno bussato alla villetta di famiglia a Calusco D’Adda, Maria Colleoni ha provato a telefonare al marito. «Quando lo cerco e ho bisogno di lui, non risponde». È che Panzeri era già stato arrestato a Bruxelles, dove vive da dieci anni. Dice il sindaco di Calusco D’Adda, Michele Pellegrini (centrodestra): «Panzeri in paese si vede pochissimo». A casa l’altro giorno c’era solo la moglie: poi i carabinieri hanno rintracciato la figlia che vive nel milanese. Titolare dello studio legale “Panzeri-Ventarola” a Locate di Triulzi. Ma torniamo alle combines belgo-qatarine- marocchine. Che Panzeri usasse «metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi», la moglie – secondo la procura belga – lo sapeva benissimo. E voleva essere sempre a conoscenza delle «operazioni». In una conversazione invita il marito a non fare cose senza il suo controllo. Accreditandosi, in qualche modo, come più di una complice. Tra le carte di credito usate dalla coppia ce n’è una intestata a una terza persona chiamata “the giant”. Poi i conti correnti di comodo. «Apri un conto in Belgio e un account con l’Iva», suggerisce Maria Colleoni.
È lei che fa di conto: in un passaggio si lamenta per un debito di 35mila euro su un suo conto. E per le vacanze di fine anno propone di «usare l’altra soluzione». Quale? Forse un prelievo di 10mila euro dal «conto corrente belga» di Panzeri. Nella casa di Bruxelles la polizia ha trovato 600mila euro in contanti. E sacchi di banconote sono spuntati nell’abitazione della greca Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento Ue che difendeva il Qatar. La presidente Roberta Metsola ieri sera ha deciso di sospenderla con effetto immediato dalla sua carica («siamo contro la corruzione, collaboreremo con le autorità belghe»). Il perno della vicenda – sulla quale la Lega chiede una commissione di inchiesta – resta la corruzione del Qatar e forse anche – le indagini sono ancora in corso – del Marocco. Qui entra in ballo Atmoun Abderrahim, ambasciatore marocchino in Polonia. Alcuni regali e benefit – stando alle carte – transitavano da lui. L’inchiesta è tutta in mano alla procura di Bruxelles. L’Italia per ora ha soltanto eseguito i provvedimenti Mae nei confronti di Maria Colleoni e Silvia Panzeri. La corte d’appello di Brescia ha convalidato il loro arresto e concesso i domiciliari. Flashback: Il 27 novembre – sei giorni dopo l’inizio dei Mond iali – Silvia Panzeri pubblica su Facebook una foto dal souk Waqif di Doha, in Qatar. Cuscini e tappeti coloratissimi e gli hashtag #mondiali e #sunnyday.