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 2022  dicembre 11 Domenica calendario

Sacchi di banconote a casa della vice del Parlamento Ue

Banconote per centinaia e centinaia di migliaia di euro in «più sacchi» custoditi dalla vice presidente del Parlamento europeo nel suo appartamento di Bruxelles e altrettante stipate in fretta e furia dal padre di Eva Kaili nella valigia con la quale, uscito dalla bella abitazione della figlia, sarebbe riuscito ad allontanarsi se non fosse arrivata la polizia giudiziaria ad arrestarlo. Il contante, tanto, è il protagonista principale dell’inchiesta che sta sconvolgendo il Parlamento europeo, come i 600 mila euro trovati nella residenza belga dell’ex eurodeputato 67enne Antonio Panzeri.
La montagna di banconote fa finire in carcere Kaili. La 44 enne eurodeputata greca del Pasok non ha potuto contare, come ha rivelato il giornale belga L’Echo, sullo scudo dell’ immunità parlamentare perché, a causa del padre, è caduta in flagranza di reato durante l’operazione che ha fatto emergere un sistema di corruzione, di regali molto importanti e di riciclaggio di denaro provenienti dal Qatar e dal Marocco che, secondo i magistrati di Bruxelles, doveva servire a ad «influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo» attraverso la corruzione di personaggi che avevano una «posizione strategica/politica significativa» nell’istituzione. Ieri sera la presidente Roberta Metsola ha sospeso Kaili dai compiti che ha come uno dei suoi 14 vice. Delle 16 perquisizioni ordinate in Belgio, una ha riguardato gli uffici di un assistente di nazionalità italiana di Maria Arena, deputata socialista belga anch’essa di origini italiane e presidente della commissione diritti molto legata a Panzeri di cui fu assistente all’Europarlamento. Nelle prossime ore la magistratura dovrà valutare la posizione delle 6 persone arrestate in Belgio, tra cui Francesco Giorgi, compagno di Kaili, per decidere se convalidare i fermi trasformandoli in arresti. Cosa già accaduta a Brescia, dove moglie e figlia di Panzeri sono state poste ai domiciliari dopo essere state fermate con un Mandato di arresto europeo (Mae, ndr) eseguito dai Carabinieri. La documentazione allegata al Mae dal giudice istruttore Michel Claise apre uno squarcio sui punti fondamentali delle indagini che, se confermate in processo, potrebbero portare a condanne fino a 5 anni di carcere per reati commessi in Belgio dal primo gennaio 2021 all’8 dicembre 2022.
Come si legge negli atti, Panzeri «è sospettato di essere intervenuto politicamente su membri del Parlamento a favore del Qatar e del Marocco dietro pagamento». Dalle intercettazioni emerge che la moglie Maria Dolores Colleoni (67 anni) e la figlia Silvia (38) «appaiono completamente consapevoli» delle sue attività. Colleoni, scrive il giudice, ha fatto riferimento ai «regali dei quali ella ha apparentemente beneficiato». In una delle intercettazioni – che dimostrerebbero una certa propensione ai viaggi extra lusso e una notevole, sospetta, disponibilità di denaro – la donna dice al marito, con il quale probabilmente sta organizzando una vacanza per Natale, di non essere d’accordo che sul suo conto bancario venga addebita una spesa da 35 mila euro. Panzeri risponde «che lui sarebbe andato in vacanza il primo gennaio usando “l’altra soluzione” e che avrebbe addebitato 10 mila euro nel conto bancario “qui”», riferendosi al Belgio, annota il magistrato. Quindi la donna aggiunge di aver «dato uno sguardo ai prezzi per il periodo di Natale» ma che non può «permettersi di spendere 100 mila euro per le vacanze come l’anno scorso».
Panzeri, moglie e figlia avrebbero partecipato anche ad un «trasporto dei “regali” ricevuti in Marocco attraverso Abderrahim Atmoun», il 67 enne «ambasciatore del Marocco in Polonia» ed avrebbero beneficiato di una «carta di credito intestata ad una terza persona che loro chiamavano in francese “géant”, il “gigante”».
Dalle intercettazioni emergerebbe che Panzeri aveva intenzione di aprire in Belgio una attività, ma che la moglie lo avrebbe rimproverato perché «non voleva che lui facesse cose e operazioni di ogni genere» senza il suo controllo, che lei pare voler esercitare, suggerendogli di «aprire un conto con l’Iva», cosa che per il magistrato suggerisce che Panzeri intenda «aprire una nuova attività commerciale».
La consapevolezza delle attività quantomeno problematiche sarebbe dimostrata anche dal fatto che la donna avrebbe usato in una telefonata la parola «intrallazzi in riferimento ai viaggi e agli affari» usando la parola francese «combines», il che «suggerisce che il marito usi ingegnosi e spesso scorretti mezzi per ottenere i suoi scopi», chiosa il giudice.