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 2022  dicembre 10 Sabato calendario

Chi è Lina Khan, la 33enne che ha fermato Microsoft

La Federal Trade Commission degli Stati Uniti, l’authority federale per l’applicazione delle leggi Antitrust e la tutela dei consumatori guidata da Lina Khan, ha avviato un’azione legale per bloccare l’acquisizione da 69 miliardi di dollari del colosso dei videogiochi Activision Blizzard da parte di Microsoft.
È una delle più grandi iniziative intraprese dall’amministrazione Usa contro i colossi high-tech. Il timore è che Microsoft renda videogiochi come Call of Duty, uno dei più popolari al mondo, esclusivi di Xbox o Windows. Così Microsoft, che si è allineata con le leggi proposte a Washington per forzare Apple e Google ad aprire i loro app store e si è presentata come più aperta di altre aziende del settore, si ritrova al centro di un caso-simbolo per l’Antitrust: un test importante della strategia di Khan per circoscrivere il potere dei monopoli e un segnale che l’ageniza vuole evitare che si espandano anche attraverso le acquisizioni.
Un anno e mezzo fa, la scelta del presidente Joe Biden di mettere Khan a capo della Ftc era stata vista come un segnale nei confronti di giganti di Silicon Valley. La giurista 33enne è la persona più giovane che abbia mai guidato la Ftc. Nata a Londra da genitori pachistani, arrivata in America a 11 anni, è nota per il suo lavoro accademico a Yale sfociato nel saggio del 2017 «Amazon’s Antitrust Paradox», in cui sosteneva che le leggi Antitrust non tenevano conto del dominio delle vendite online del gigante fondato da Jeff Bezos. Khan è una studiosa dei monopoli in ogni settore, dall’editoria all’allevamento di polli, e fa parte di un movimento che esamina i danni delle corporation non solo ai consumatori, ma alle compagnie rivali, ai clienti, ai fornitori e all’economia in senso più ampio. Mentre i critici la deridono, chiamandola «hipster» dell’Antitrust, lei e altri accademici, giornalisti e giuristi si considerano parte di un «Nuovo movimento Brandeis» nella tradizione del giudice della Corte suprema che prese di mira la «maledizione della grandezza» rappresentata dalle industrie delle ferrovie, dell’acciaio e del petrolio: propongono un cambiamento di prospettiva rispetto alla sola attenzione ai prezzi bassi di prodotti e servizi, che ha dato una libertà pressoché assoluta alle aziende hi-tech.
Pochi mesi fa il New York Times scriveva però che Khan non aveva portato la «scossa» attesa. A marzo Amazon ha comprato Mgm senza intervento dell’Ftc. Anziché bloccare gli accordi, spesso l’agenzia inviava lettere alle aziende avvertendole che lo avrebbero rischiato in seguito. Khan dava la colpa alle scarse risorse nonostante le sue richieste di maggiori fondi. Non ha aiutato il suo ampio mandato in tempi di inflazione e pandemia: quando i prezzi della benzina sono aumentati, Biden le ha chiesto di esaminare se avessero contribuito comportamenti anti-consumatori dell’industria del petrolio, e l’Ftc si è occupata pure della carenza di latte in polvere.
Alcuni repubblicani al Congresso, la Camera del Commercio e i lobbisti di Silicon Valley la descrivono come una minaccia per il business, anche se la sua nomina era stata ratificata al Senato in modo piuttosto bipartisan. La Ftc delibera col voto di tre commissari su cinque. Ad ostacolare le ambizioni di Khan per mesi è stata la paralisi all’interno dell’agenzia – una dei commissari repubblicani la criticava apertamente – che si è risolta lo scorso maggio con la conferma di un terzo commissario democratico, che le garantisce la maggioranza. Uno dei suoi obiettivi è tenere d’occhio come le aziende hi-tech si adattano alle nuove tecnologie, dal cloud alla realtà virtuale. La Ftc ha messo i bastoni tra le ruote all’acquisto da parte di Meta dell’azienda Within che opera nel mercato della realtà virtuale: il caso in corso in un tribunale californiano sarà un altro test. «Il meglio deve ancora venire», ha promesso Khan. «Le piattaforme dominanti si sentono minacciate in questi momenti di transizione. Ma sono i momenti che creano le maggiori opportunità per imprenditori e startup di entrare nel mercato e iniettarvi più competizione».