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 2022  dicembre 10 Sabato calendario

La querelle sui marmi del Partenone

Mentre il mondo osserva e attende il minimo passo nell’arduo dialogo fra Ucraina e Russia, non mancano occasioni per constatare quanto sia talvolta accanita la logica del muro contro muro. Poche cose sopravvivono come i conflitti, autoalimentandosi. Se ne coglie mirabile esempio nella querelle fra il Regno Unito e la Grecia riguardo ai cosiddetti Marmi di Elgin. Sono passati più di due secoli, da quando l’ambasciatore britannico presso i Turchi, il conte Thomas Bruce da Elgin, fece rozzamente asportare numerose sculture dal Partenone, traslocandole infine a Londra. Il Signor Conte ci risulta fosse, stando alle cronache, un personaggio dai modi discutibili, coinvolto in tresche d’ogni tipo e marchiato in volto dalla sifilide (aveva infatti perso del tutto il naso, e girava per i salotti di Costantinopoli con una maschera). Tale opinabile profilo non tolse comunque che il sommo bottino della sua rapina venisse incamerato dal tempio londinese dell’archeologia, dove tuttora i marmi fanno bella mostra. Il diverbio con Atene sulla restituzione delle opere va avanti ormai da decenni, insanabile e arroccato su posizioni talmente drastiche che a niente è finora servita neppure la mediazione dell’Unesco, intervenuta come paciere circa otto anni fa. Poiché nelle piccole controversie si cela sempre il paradigma dei livelli superiori, lo scontro sui Marmi di Elgin può essere assunto come esempio conclamato di quanto a lungo possa perdurare il rifiuto della trattativa. Solo che in Ucraina nel frattempo si combatte, e ogni giorno la contabilità di morti e feriti moltiplica gli zeri. I marmi, perlomeno, non sanguinano.