La Stampa, 8 dicembre 2022
Cos’è la mastectomia preventiva?
1 Cos’è la mastectomia preventiva?
È l’asportazione di entrambi i seni in una donna ancora sana ma portatrice di specifiche mutazioni genetiche che comportano un sensibile aumento del rischio di sviluppare un cancro al seno. È comunque un’opzione da discutere attentamente con ogni paziente, tenendo conto dell’età, del rischio concreto di malattia, dei benefici attesi ma anche dei potenziali effetti collaterali e dell’impatto psicologico.
2 Quali sono le mutazioni genetiche che possono consigliare l’asportazione dei seni?
Sono quelle che coinvolgono i geni BRCA1 e BRCA2. Se presenti, queste mutazioni accrescono non solo il rischio di sviluppare tumori al seno, ma anche alle tube, alle ovaie o ad altri organi, come la prostata o il pancreas. In particolare la mutazione BRCA1 accresce il rischio del tumore al seno, la 2 aumenta quello a carico di ovaie, tube, prostata e del melanoma.
3 Queste mutazioni genetiche a rischio cancro sono frequenti?
No, sono entrambe piuttosto rare. Le stime parlano della loro presenza in una persona su 300, sia uomini sia donne.
4 Chi possiede queste mutazioni svilupperà certamente un tumore?
No, anche se le donne portatrici di mutazioni BRCA hanno tra il 60 e l’80% di possibilità che nel corso della vita si ammalino di cancro al seno, mentre nella popolazione femminile senza queste mutazioni genetiche le possibilità si riducono al 12-13%.
5 La mastectomia di quanto riduce il rischio?
L’asportazione delle mammelle riduce di almeno il 90% il rischio di ammalarsi di tumore al seno, ma non lo azzera, perché una piccola parte del tessuto mammario può rimanere sotto la pelle.
6 Esistono delle alternative alla mastectomia per chi è a rischio per via delle mutazioni genetiche?
Sì, anche se nessuna abbatte il rischio come l’intervento di asportazione dei seni. Un’alternativa è effettuare degli screening ravvicinati con risonanza magnetica e mammografia oltre i 40 anni, in modo da individuare eventualmente per tempo il cancro. Un’altra opzione prevede l’utilizzo di farmaci antitumorali come il tamixofene, ma va discussa con l’oncologo visti gli effetti collaterali. Infine il cambiamento degli stili di vita, con regimi alimentari particolari e attività fisica quotidiana.
7 La mastectomia è consigliata anche per la donne già colpite dal tumore a un seno?
No. Uno studio condotto dagli specialisti del Brigham and women’s Hospital di Boston, condotto per otto anni su poco meno di mezzo milione di donne colpite da tumore al seno, ha evidenziato che a fronte della scelta di asportare il seno rimasto sano non si evidenziava alcun miglioramento in termini di sopravvivenza. Ciononostante, negli Usa la mastectomia preventiva nelle donne precedentemente colpite da tumore mammarico dal 2002 a oggi è triplicata, passando dal 3,9 al 12,7%.
8 La mastectomia preventiva è mutuabile?
Non è compresa nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, quindi non è rimborsata. L’intervento costa tra i 5 e gli 8 mila euro. Anestesia esclusa.