la Repubblica, 8 dicembre 2022
Il complotto tedesco
BERLINO – La Germania è ripiombata nell’incubo delle grandi retate contro il terrorismo rosso degli anni Settanta. È da allora che non si assisteva al dispiegamento di forze – 3.000 agenti sparpagliati in undici land – che ha portato ieri all’alba a centinaia di perquisizioni e all’arresto di 25 componenti di una cellula terroristica che stava pianificando un putsch per rovesciare la repubblica. Due arresti sono avvenuti anche all’estero, in Austria e a Perugia, in Italia. Ma stavolta, contrariamente a mezzo secolo fa, si è trattato di eversione nera. O meglio, di un misto di No Vax, complottisti QAnon, ed esponenti di spicco del fenomeno tutto tedesco dei “Reichsbuerger”, deliranti estremisti che rifiutano l’ordine del dopoguerra e la Repubblica federale e vanno in giro con dei documenti autoprodotti. Ciò che in Germania si era già saldato nelle piazze – neonazismo ed esoterismo No Vax – per la prima volta ha trovato espressione in un gruppo terroristico che pianificava un colpo di Stato. L’intento del gruppo armato sgominato ieri era proprio quello di tornare al Reich, alla Germania imperiale del Kaiser Guglielmo, al regno dai confini ampi ridimensionati da due guerre mondiali. La cellula puntava a occupare intanto il Bundestag, ad arrestare e «assassinare» politici, come ha rivelato la Procura generale, a rovesciare le istituzioni repubblicane, a prendere il controllo con le armi della Germania e incoronare un principe turingio, Enrico XIII Reuss, un eccentrico aristocratico ripudiato dallasua famiglia e noto per le teorie complottiste e antisemite. Tra i sospetti terroristi spiccano un ex parlamentare dell’ultradestra Afd, la giudice Birgit Malsack- Winkemann (immediatamente sospesa dal suo incarico) ma soprattutto un ex comandante dei paracadutisti, Ruediger von P., cacciato dalla Bundeswehr per aver rubato delle armi e un ufficiale ancora in carica, Andreas M., arruolato nelle forze speciali Ksk che si era fatto notare per aver rifiutato divaccinarsi contro il Covid. Insieme ad altri ex militari e poliziotti, i terroristi dell’“Unione patriottica” avevano il compito di arruolare ulteriori putschisti per costruire delle milizie che avrebbero dovuto garantire il controllo armato della popolazione. Anche se la cellula di una cinquantina di fanatici comunicava con telefoni satellitari, il principe nero Enrico XIII era stato intercettato quest’estate mentre diceva «adesso li schiacciamo tutti, adesso la pacchia è finita». La Procura era sulle loro tracce dalla scorsa primavera ed era allarmata da settimane per i segnali che si stavano addensando su un possibile, imminente assalto al Bundestag. Tra gli arrestati figura anche una donna russa, e il principe nero aveva cercato anche di stabilire contatti con Mosca. Ma l’ambasciata ha smentito ieri ogni legame con la cellula. I terroristi si erano dotati di un braccio militare e uno civile e avevano cominciato a ordire trame nere alla fine del 2021. Avevano creato un “consiglio” che avrebbe garantito il futuro governo della monarchia – e il ministero della Giustizia era stato promesso alla giudice Malsack-Winkemann. Il braccio militare aveva organizzato già addestramenti e tentato di reclutare altri fanatici putschisti in alcuni incontri avvenuti nel Baden-Wuerttemberg e nel nord del Paese. La ministra dell’Interno Nancy Faeser ha parlato di «un abisso di minacce terroristiche» e ha promesso ulteriori indagini per verificare eventuali legami della cellula con l’Afd. E il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier ha messo in guardia da «un nuovo livello di minacce» da parte della destra radicale. Non è la prima volta che le procure tedesche scoperchiano reti di nostalgici, Reichsbuerger e neonazisti nella Bundeswehr, nella polizia e nei servizi segreti. Tanto che la ministra Faeser ha segnalato dal primo giorno un impegno particolare per combattere l’eversione di destra.