Corriere della Sera, 8 dicembre 2022
Chi è Heinrich XIII
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO Nel gennaio 2019 a Zurigo, dal podio del Worldwebforum, incontro annuale dei sedicenti ideologi del «mondo digitale», Heinrich XIII Prinz Reuß spiegò la sua visione del mondo: la monarchia? Distrutta dalla finanza ebraica. La Prima guerra mondiale? Innescata dalla massoneria straniera. Hitler? Sostenuto dal capitale americano. La Germania? Un Paese non sovrano. La Costituzione? Un testo scritto dagli Alleati per dominare la Repubblica federale tedesca.
C’è poco da stupirsi che la sua stessa famiglia prendesse le distanze, definendolo «un vecchio in stato di confusione» che «crede in false teorie cospiratorie». E sarà anche così. Ma nel mondo di sotto della Germania odierna, dove pullulano neonazisti, nostalgici del Reich, adepti di QAnon e complottisti di ogni risma, dopo quel discorso il settantunenne aristocratico renano, proprietario fra l’altro anche di un castello in Turingia, è diventato un eroe e forse qualcosa di più.
Da ieri mattina, Sua Altezza è in custodia cautelare nelle patrie galere, pendente l’accusa della Procura federale di essere la figura centrale di una rete eversiva di estrema destra, che ambiva a rovesciare con la violenza il sistema politico della Germania per sostituirlo con un governo autoritario con lui alla sua testa.
Heinrich XIII Prinz Reuß era in realtà noto da anni all’Ufficio per la difesa della Costituzione, l’intelligence civile, dell’Assia, che lo teneva sotto osservazione e lo aveva catalogato fra i Reichsbüurger, i cittadini del Reich, che sognano il ritorno dell’impero e non riconoscono l’autorità dello Stato.
Stato confusionale
Da ieri in carcere Per la sua famiglia è solo «un vecchio in stato confusionale»
Era molto attivo, organizzava chat di affini e sodali, sognava future rivolte. Ma secondo gli inquirenti, almeno da un anno, il nostro dalle chiacchiere era passato a concreti piani sovversivi, in collegamento con un ex ufficiale dei paracadutisti e con una ex deputata di AfD, il partito dell’ultradestra nazionalista.
Il principe avrebbe anche esteso la sua rete clandestina oltre la Germania, in Svizzera e in Austria. E gli inquirenti stanno verificando perfino l’ipotesi che la sua compagna di vita, una cittadina russa identificata come Vitalia B., anche lei finita sotto inchiesta, lo abbia aiutato cercando di stabilire contatti con autorità statali della Federazione russa.
Per essere confuso, come minimizzava la famiglia, Heinrich XIII mostrava capacità organizzative sorprendenti.