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 2022  dicembre 07 Mercoledì calendario

Le ricerche più frequenti su Google nel 2022

Dentro una nuova emergenza, fuori quella vecchia: la nostra mente sta reagendo così agli avvicendamenti degli ultimi anni, come emerge dalle tradizionali classifiche di Google relative ai termini che nel 2022 hanno evidenziato un picco di ricerche rispetto al 2021 (non i più cercati in senso assoluto, ma quelli che hanno visto il maggior incremento).
Il conflitto in Ucraina ha spazzato via il Covid quasi del tutto (persiste giusto qualche domanda sui tamponi) dalle barre di ricerca degli italiani e delle italiane: il Paese invaso dalle forze armate russe lo scorso febbraio è primo nella classifica delle Parole dell’anno, mentre l’accoppiata Russia Ucraina è terza. Tra i due c’è la regina Elisabetta, morta l’8 settembre. L’altro addio, al settimo posto, è quello al divulgatore scientifico Piero Angela, scomparso il 13 agosto.
La guerra torna in sesta posizione, con il nome del presidente russo Vladimir Putin, e in testa alla graduatoria dei Cosa significa?, con un quesito sul senso della lettera Z sui carri armati russi (una risposta ufficiale non c’è: la lettera usata inizialmente come un segno di riconoscimento dei veicoli militari è diventata un simbolo del sostegno all’offensiva del Cremlino).
E ancora: il conflitto è al primo posto fra i Perché?: gli italiani si sono chiesti con insistenza cosa abbia causato l’invasione russa. Per poi concedersi una domanda più leggera: Perché Pioli is on fire (la risposta: è il coro dei tifosi rossoneri, sulle note di Freed from desire di Gala del 1996, per l’allenatore scudettato Stefano Pioli).
Putin è in testa anche fra i personaggi, seguito dai fenomeni sanremesi Drusilla – che ha affiancato Amadeus alla conduzione di una delle serate del 72esimo Festival di Sanremo – e Blanco – vincitore della gara canora in coppia con Mahmood con il brano Brividi. Il personaggio creato dall’attore Gianluca Gori e il cantante 19enne si ripropongono all’ottavo e decimo posto fra le Parole dell’anno.
Al quarto posto della classifica principale ci sono gli Australian Open: questo certifica l’apparente vittoria del tennis sul calcio, che lo scorso anno dominava con Serie A ed Europei, anche se – come detto – non stiamo parlando del numero di ricerche effettive ma delle progressioni. L’affezione per la pallina gialla è confermata dalla presenza di Sinner, Djokovic e Berrettini nella lista dei personaggi. Se di disamoramento per il calcio volessimo comunque provare a parlare troveremmo un valido motivo in nona posizione: fra le Parole dell’anno, c’è Italia-Macedonia, la partita decisa dal goal di Trajkovski al 92’ minuto che ci ha condannato a seguire il Mondiale del Qatar da spettatori.
Quinta parola dell’anno sono le elezioni politiche del 25 settembre, vinte dalla destra guidata dalla attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Agli e alle utenti-elettori/rici è però rimasto un atroce dubbio, quarto fra i quesiti: perché (l’ex premier Mario) Draghi si è dimesso?