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 2022  dicembre 07 Mercoledì calendario

A passo svelto. In città si cammina di più

Camminare è il più antico mezzo di locomozione umana, il nostro equivalente del volo degli uccelli, della reptazione (strisciamento al suolo, ndr) dei rettili e del nuoto dei pesci.
Ovviamente, la precisa velocità del passo che adottiamo dipende anche dall’età, dallo stato di salute nel quale si trova il soggetto e da molti altri fattori ancora, ma per la maggior parte delle persone si aggira con una sorprendente precisione attorno agli 1,42 metri al secondo, circa 5,1 chilometri l’ora, il «preferred walking speed» nel gergo dei pochi ricercatori che si occupano del tema.

Esistono però variazioni culturali e geografiche. Ci sono per esempio indicazioni che, in genere, portano a ritenere che ci sia un rapporto tra la densità della popolazione e la velocità della camminata. Nei grandi centri, tendenzialmente, si cammina più velocemente rispetto ai centri minori.
Secondo una delle più citate ricerche sul tema, The Pace of Life in 31 Countries, di Robert Levine della California State University e Ara Norenzayan della University of Michigan, «Perlopiù, il passo risulta più veloce in Giappone e nell’Europa Occidentale», si legge, «e più lento nei paesi economicamente sottosviluppati».
Questa velocità ha però un prezzo. Sempre secondo Levine e Norenzayan: «I centri più veloci tendono, inoltre, ad avere tassi più alti di mortalità a causa di malattie cardiache nonché una maggiore incidenza del fumo».

Forse, paradossalmente, tali centri sarebbero anche caratterizzati da un «maggiore senso di benessere soggettivo».
La ricerca dei due americani è del 1999 ed è inevitabilmente datata. Non tiene conto né del verticale declino degli ultimi anni nel consumo del tabacco né, tanto meno, dell’avvento dei monopattini elettrici che hanno trasformato il trasporto «spicciolo» urbano.
Dati più recenti hanno messo in evidenza anche un altro tipo di rapporto tra il camminare e i centri urbani. In città si cammina di più, non di meno, come forse si potrebbe pensare. Un esempio per tutti: meno del 3% (il 2,7%) degli americani va a lavorare a piedi.
Invece, il 5,9% dei lavoratori attivi nella città di New York segue questa abitudine, un dato comune ad altre metropoli americane.
I «pendolari a piedi» sono il 6,5% a Honolulu e il 5,2% a Boston, negli Stati Uniti. Sono dati superati solo dalle piccole città che ospitano un’università importante, le cosiddette «college towns» piene di studenti-lavoratori appiedati…