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 2022  dicembre 07 Mercoledì calendario

5,7 miliardi di incentivi fiscali destinati al Sud

BRUXELLES Decontribuzione Sud può continuare per tutto il 2023. La Commissione europea ha dato il via libera, ieri, a 5,7 miliardi di incentivi fiscali destinati dall’Italia alle aziende delle otto regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). La misura, valida per tutti i settori esclusi quello agricolo, finanziario e del lavoro domestico, è stata autorizzata nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato per le imprese colpite dagli effetti della guerra russa in Ucraina.
«È un impegno che ci eravamo assunti in campagna elettorale e che abbiamo mantenuto – ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’ok di Bruxelles -. Il governo continuerà a lavorare, di concerto con le istituzioni europee, per rendere questa misura strutturale». L’esecutivo Ue aveva già approvato una prima volta Decontribuzione Sud, a giugno, ma solo limitatamente al periodo luglio-dicembre: la nuova decisione resa pubblica ieri, invece, estende la validità della misura fino al 31 dicembre 2023, fino cioè al termine ultimo entro cui è in vigore il quadro temporaneo di aiuti di Stato per far fronte alle conseguenze della guerra.
NUOVI MASSIMALI
Non solo: i tecnici della direzione generale Concorrenza hanno anche validato l’aumento del sostegno di 5,7 miliardi di euro (in origine la dotazione finanziaria era 2,8) e hanno dato l’ok ai nuovi massimali di aiuto in linea con l’incremento degli importi che possono essere concessi dai governi nazionali deciso da Bruxelles a ottobre. Si passa così da 35mila euro a 300mila euro per il settore della pesca e dell’acquacoltura e da 400mila euro a 2 milioni di euro per tutte le altre imprese.
«Si tratta di un provvedimento richiesto dai lavoratori e dalle organizzazioni datoriali – ha spiegato il ministro per gli Affari Ue, il Sud, il Pnrr e le Politiche di coesione Raffaele Fitto in una nota – e che ha l’obiettivo di sostenere l’assunzione di giovani sotto i 36 anni e di donne disoccupate nelle regioni meno sviluppate e in transizione. Decontribuzione Sud è una misura già esistente, ma il suo prolungamento a tutto il 2023 è stata una della priorità di lavoro in questo primo mese di governo per me e per la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, in quanto fondamentale per la crescita e l’occupazione nel Mezzogiorno, e poiché costituisce un forte sostegno alle imprese del Meridione in un momento difficile della congiuntura economica».
L’obiettivo dell’esecutivo, come anticipato da Meloni e Fitto, è rendere la misura permanente, «attraverso un confronto costruttivo con la Commissione europea». Un primo assist potrebbe esser fornito da un’ulteriore estensione del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato nel contesto della guerra che, adottato per la prima volta a marzo, a ottobre è stato prolungato di un anno, ma – come accaduto durante la pandemia – potrebbe rimanere in piedi anche più a lungo. Nella relazione governativa che accompagna il dossier inviato a Bruxelles, si legge che, dai costi dell’energia a quelli dei trasporti, «l’impatto negativo della guerra sull’economia italiana è accentuato in particolare nelle regioni del Sud, che si trovano in condizioni svantaggiate» e devono fare i conti con «carenze di liquidità che potrebbero colpire l’occupazione, peggiorando la già fragile situazione sociale ed economica, con conseguenze a catena sull’economia nazionale».