la Repubblica, 7 dicembre 2022
Lorenzo Guerini torna al Copasir Kiev
Il conflitto in Ucraina. Il nuovo invio di armi da decidere nel giro di un mese. E ancora: i rapporti con la Cina, a partire dalla complessa vicenda degli undici posti di polizia nel nostro Paese. La guerra ibrida, con gli attacchi cibernetici e gli strumenti di influenza che Paesi come la Russia (ma anche la Cina) hanno dimostrato di saper maneggiare bene sia durante la pandemia sia, oggi, con la guerra a Kiev. Sarà una legislatura delicatissima per la sicurezza nazionale del nostro Paese. Che avrà Lorenzo Guerini, deputato del Partito democratico ed ex ministro della Difesa, come principale garante: è stato scelto lui ieri, infatti, come presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, l’organo di controllo sui nostri servizi di intelligence. (…)
Guerini è invece il nome su cui si è trovata la sintesi. Forte anche di un curriculum di garanzia: deputato nelle ultime tre legislature, è stato vicesegretario e coordinatore del Pd. Nello scorso Parlamento è stato presidente del Copasir durante il Conte I, per poi diventare ministro della Difesa nel Conte II e nel governo Draghi. Ha gestito dunque i dossier recenti più delicati: fu lui a dire stop a “Dalla Russia con amore”, il programma voluto da Conte con il quale i russi portarono ufficialmente aiuti al nostro Paese durante il Covid ma in realtà organizzarono, o comunque provarono a farlo, una maxi operazione di spionaggio. Ed è stato Guerini – forte anche di un rapporto solidissimo con gli alleati atlantici – a tenere con la Nato la barra sulle forniture militari all’Ucraina. Paese dal quale due settimane fa ha ricevuto un’onorificenza. Ulteriore motivo per renderlo particolarmente inviso alla Russia di Putin.