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 2022  dicembre 07 Mercoledì calendario

I dati sull’evasione nelle Regioni

Più contante, più sommerso. Il rapporto tra le due variabili, consolidato in studi e analisi, in Italia è lampante nelle zone in cui le banconote prevalgono sulle carte: al Sud. In Calabria ad esempio l’uso del contante è sopra il 90% e l’economia sommersa al 21%, un quinto del Pil. In Campania, dove l’amore per il cash sfiora l’80%, il grigio-nero è al 20%. Di contro, in Lombardia la relazione tra moneta e sommerso è 57-10%, più o meno come in Friuli Venezia Giulia (59-12%), non distante dall’Emilia-Romagna (64-12%). A ricordare questa realtà è l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) che, nell’audizione della sua presidente Lilia Cavallari di lunedì, ha messo in guardia deputati e senatori dal rischio insito nel pacchetto fiscale della manovra: indebolire il contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio del denaro. Ma il governo non ha alcuna intenzione di tornare indietro sul tetto al contante, rialzato da 1.000 a 5.000 euro dal 2023 (fino a quest’anno era a 2.000 euro, si sarebbe dimezzato da gennaio). Mentre sull’esenzione dalle sanzioni per gli esercenti che negano il Pos fino a 60 euro di transazioni, si discute se ridurre quella soglia. Il principio però non si tocca.
«Non faremo barricate sui Pos, ma sul tetto al contante non ci saranno passi indietro», dice Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, all’indomani del suo attacco, poi sminuito da Palazzo Chigi, a Bankitalia, rea di aver criticato il governo sulle misure pro-evasione della manovra: «Esprime la visione delle banche private». Per Fazzolari, fedelissimo della premier Meloni, la misura sul Pos «ha ricompattato la sinistra in difesa della moneta bancaria per taxi e aperitivo al grido di “hasta Visa siempre”, anziché di lavoratori efragili», ironizza. Quando invece è «una misura di buonsenso prevedere che, sotto una determinata soglia, il commerciante non accetti le carte».
Anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi taglia corto: «Sono tre giorni che si parla di Pos, penso che potremmo concentrarci su tematiche più importanti». Per poi aggiungere: «Il tema dei pagamenti elettronici è anche un obiettivo del Pnrr, comunque dovremmo farlo». Di qui anche i richiami di Bankitalia e Ufficio parlamentare di Bilancio, l’Authority indipendente dei conti pubblici.
L’Upb nella sua audizione cita cinque studi recenti che dimostrano la relazione stretta tra un maggiore uso del contante e l’evasione, il riciclaggio, la criminalità. Ricorda che il contante in Italia è più usato al Centro-Sud, dalle donne, dai giovani, da chi ha livelli di istruzione più bassi, dagli abitanti delle aree rurali, dai non occupati e da chi ha redditi bassi, fino a mille euro al mese.
Ma se il 90% delle transazioni in Italia sotto i 10 euro nel 2019 era cash, sopra i 100 euro si scende al 40%. Anche questo è un tema di cui tener conto, perché «in circa il 40% dei pagamenti regolati in contante non erano accettati altri metodi di pagamento». Ci vogliono allora più Pos, non meno sanzioni.