il Fatto Quotidiano, 7 dicembre 2022
Intervista a Matteo Renzi
Fuori dall’aula VIII del Tribunale di Roma, in attesa di essere sentito come testimone al processo Consip, Matteo Renzi risponde alle domande del Fatto. Sulla professoressa che lo ha ripreso all’autogrill di Fiano Romano mentre incontrava l’ex 007 Marco Mancini, Renzi ci affida una mezza promessa: qualora si dovesse confermare che si tratta davvero solo di una professoressa, come accertato dalle indagini dei pm di Roma, “mi riservo successivamente di fare valutazioni” sul rimettere la querela. Vedremo. Il senatore però va all’attacco quando gli chiediamo della lettera al Copasir del pm Luca Turco, rimasta a protocollo riservato e mai depositata nell’inchiesta Open, ma pubblicata nel suo libro Il Mostro: “Vi ho già querelato. Non ho rivelato alcun segreto”.
Partiamo dalla vicenda Report. L’insegnante che ha ripreso l’incontro all’autogrill è stata inquisita per il 617 septies, reato che punisce chi fa riprese fraudolente. Lei non ha denunciato per questo reato. Se questa signora andasse a giudizio perché le ha fatto un video in un autogrill, sarebbe contento?
Io non ho denunciato per quel tipo di reato e se alla fine del dibattito sull’udienza preliminare restasse davvero solo quella contestazione io mi riservo di fare valutazioni perchè quel tipo di reato lì credo sia procedibile solo a querela di parte. Vi stupirò: se davvero fosse soltanto quello l’argomento io per primo rifletterei. (…)Io non credo a questa storia, perchè ci sono quattro versioni diverse ma soprattutto perchè io ero lì quel giorno e quindi so da dove la foto poteva essere fatta. (…) Aggiungo che stamattina una mia collaboratrice è andata in procura a Roma e non le è stato consegnato il fascicolo 415 bis, pur essendo io parte offesa. Vorrei capire perché secondo me il fascicolo come parte offesa si può avere.
In realtà il codice non prevede obblighi per i magistrati di consegnare copia dei fascicoli alle parti offese. Ma torniamo all’insegnante: le ha chiesto di incontrarla…
Ci sarà un incontro immagino in sede di udienza. Ci sono delle cose che non mi tornano e le voglio esporre al gup. Come mai ci sono quattro versioni diverse? Come mai Conte oggi dice che ha gestito il dossier con lo stile istituzionale da Presidente del Consiglio quando non lo era più? Oppure Conte lo ha ricevuto (il video dell’incontro all’autogrill, ndr) prima alla luce delle dichiarazioni di Conte che magari tra un’ora smentisce? (Renzi fa riferimento all’articolo pubblicato ieri da L’Identità in cui si parla del video finito a Palazzo Chigi prima della puntato di Report. Ieri poi dallo staff di Conte hanno precisato che Conte ha avuto contezza del video solo da Report e che “nel rilasciare le dichiarazioni al quotidiano ha erroneamente collocato la trasmissione Report nel periodo in cui era premier, non ricordando il periodo esatto in cui venne trasmessa”, ndr).
Se si dimostrasse che la persona che l’ha ripresa fosse davvero solo una professoressa, le chiederebbe scusa per averla portata a giudizio?
Io non ho fatto una denuncia nei confronti di una persona, ho chiesto all’autorità giudiziaria di verificare se vi erano dei reati. Chi chiede alla giustizia di verificare i fatti non ha nulla di cuiscusarsi. Se fosse una cittadina che ha ripreso, verificheremo i fatti (…) Se ci sarà da valutare, intanto chiedo che mi diano gli atti. Poi sono molto tranquillo perchè so come sono andate le cose…
Il Fatto oggi (ieri Ndr) parla della pubblicazione di una nota del pm di Firenze Luca Turco inviata al Copasir che gli chiedeva gli atti e pubblicata nella versione aggiornata del suo libro. Nota segreta per la Procura di Firenze. Da chi l’ha avuta?
Ho già risposto dicendo che procederò con un’azione civile nei confronti del Fatto. (…) Il titolo “Renzi spiattella un segreto del Copasir” a mio giudizio è foriero di una possibile azione di risarcimento danni. Non ho spiattellato alcun segreto. (…) Io ho riportato una notizia che era stata lanciata da voi (in realtà Il Fatto non ha mai posseduto nè pubblicato la lettera del pm Turco, ndr) a da altri, vale a dire la possibilità che il pm di Firenze avesse mandato al parlamento le carte come richiesto dal Copasir (…) Queste carte arrivano al Copasir a marzo mentre la sentenza della Cassazione è a febbraio. Il Fatto ad aprile scrive che c’è questo fatto e viene fatto notare da una fonte, che non ha a che fare col Copasir, che c’è una notizia particolare in quell’atto, ossia la firma. La carta, che viene fatta in modo a mio giudizio contrario alla legge perchè viene fatta dopo la sentenza della Cassazione e comprende il materiale che la Cassazione ha detto di distruggere, è firmata da uno solo dei pm (…). Il pm Turco ha firmato questa carta senza la firma di Creazzo nè di Nastasi. (…) Quindi io non ho violato alcun segreto del Copasir, non ho violato alcun segreto istruttorio. (…) Un tema di segreto istruttorio, nel caso di specie non si pone, ma ove mai si ponesse sarei entusiasta, perchè in questi ultimi 5/6 anni (…) mi è capitato di vedere carte che riguardavano procedimenti inspiegabilmente pubblicate talvolta anche per esteso sui giornali.
Se le dovessero chiedere chi le ha dato quella lettera di Turco lei risponderà?
Certo, però me lo deve chiedere un pm.