la Repubblica, 6 dicembre 2022
Margherita Della Valle alla guida di Vodafone
Il numero uno di Vodafone, Nick Read rassegna le dimissioni dopo che il gruppo ha lanciato un allarme utili, e nonostante il successo della vendita del 50% delle torri di Vantage Tower a Kkr. Da mesi, il manager a capo del colosso di telefonia è sotto pressione: il titolo – che ieri è rimasto freddo all’annuncio (-0,01% a 91,13 sterline) – ha perso da inizio anno un quinto del suo valore. Ed è così finito nel mirino sia dei fondi attivisti come Cebian, sia del rivale nonché azionista Xavier Niel (2,5% di Vodafone), patron di Iliad che la scorsa primavera ha provato senza successo a rilevare le attività di Vodafone Italia.
Dopo quattro anni alla guida di Vodafone, Read lascia le sue deleghe ad interim a Margherita Della Valle, attuale cfo del gruppo, numero due nei piani di successione, per anni braccio destro di Vittorio Colao. L’ex ministro del governo Draghi è stato ceo di Vodafone dal 2008 al 2018. Della Valle è una delle quindici donne più in vista del Ftse 100, l’indice principale della Borsa di Londra: bocconiana doc – tanto che quest’anno è stata insignita del premio Alumni dell’università milanese – si è sempre spesa in prima persona per la parità di genere e per agevolare la crescita delle donne ai vertici delle aziende quotate.
Chi la conosce la descrive come una donna preparata e una lettrice indefessa, amante dei libri che raccontano le avventure dell’esploratore Ernest Henry Shackleton, noto per aver portato in salvo tutta la sua squadra da una drammatica spedizione al Polo sud.
Sposata con due figli, viene descritta dai suoi collaboratori come una manager che sa ascoltare, che si spende in prima persona e che va a lavoro a piedi. E così ora toccherà alla 57enne Della Valle, tirare le fila del gruppo, e provare a ripartire proprio dall’Italia, trovando un compromesso con l’azionista Niel. Il fondatore di Iliad, lo scorso febbraio, aveva offerto 11,2 miliardi di euro per la divisione italiana guidata da Aldo Bisio. Ma allora il board, sotto la guidadi Read, aveva rigettato l’offerta perché «non era nel miglior interesse degli azionisti di Vodafone». Nel frattempo il quadro macroeconomico è peggiorato e la società ha lanciato un allarme utili per l’esercizio che inizia con il marzo 2023, accompagnandolo da un nuovo maxi piano di taglio dei costi. «Un cambio al vertice ha senso solo se il nuovo ad ha una strategia chiara e condivisa con il board – ha dichiarato ieri Niel, strizzando l’occhio a Della Valle e questa road map dovrebbe puntare a razionalizzare Vodafone: vendere le infrastrutture approfittando degli alti multipli del settore per ridurre i debiti, puntare sulla generazione di cassa e migliorare i margini».
Peccato che Niel non sia un socio qualunque di Vodafone e che le attività italiane del gruppo britannico sono tra quelle che ancora generano cassa. Anzi, i guai di Vodafone in Italia sono iniziati proprio nel 2018, con l’avvento di Iliad nel nostro paese e una rinnovataconcorrenza.