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 2022  dicembre 06 Martedì calendario

Tiziana Rocca si racconta in un’autobiografia

No Tiziana no party. «Ti porterò nel mio mondo», scrive Tiziana Rocca nel suo libro Immaginare l’impossibile (Sperling & Kupfer). Manager, produttrice di eventi, direttrice di Festival di cinema, da Los Angeles a Cagliari: «Siamo solo due donne, Paola Malanga a Roma ed io. Quando fanno le riunioni tra direttori uomini, non vengo invitata. Si viene sottovalutate. Mi dà fastidio quando scrivono, la bionda Tiziana Rocca. Ma perché, a Venezia, scrivono il moro Alberto Barbera?».
Aziende, pubbliche relazioni e solidarietà. La sua sfida più grande esce dal glamour: avere ideato, nel 1995, il reparto malattie infettive all’ospedale Bambino Gesù: «Mancava un reparto per trapianti di midollo e degenze lunghe.
Incontri. Meryl Streep:«Mi scrisse una lettera a mano, la accompagnai in Vaticano e a fare shopping, sacro e profano,disse lei»; Sylvester Stallone, Rocky per sempre: «Volle il tapis roulant in stanza, e mi faceva gli scherzi nelle catacombe al buio»; Russell Crowe: «Mi chiese uno chef per le lasagne alle 4 di notte; Mickey Rourke: «Era caduto in disgrazia, alla cena per The Wrestling gli stilisti non volevano vestirlo, pensai a tutto io»; Leo DiCaprio: «Gangs of New York è l’unico evento di cui non ho foto, sul contratto fece scrivere 50 mila euro di multa se c’è uno scatto, i fotografi si ammutinarono»; George Clooney: «A Venezia c’erano troppi imbucati e all’ultimo per i controlli scegliemmo una calle strettissima per l’accesso»; Claudia Cardinale: «In Usa chi fuma ha vita davvero dura, per lei feci costruire uno spazio fumatori dietro una pianta».
Tiziana è un ciclone. Solare, estroversa, tenace, intraprendente, accentratrice, «multivitaminica». Ma suo marito, il regista Giulio Base…«Siamo complementari da 21 anni, la nostra Bibbia è il cinema». Si è fatta largo in un mondo che era tutto al maschile. Il libro in cui racconta la sua vita ha la prefazione di Sarah Ferguson: «Voleva fare charity in Italia, raccolsi 200 milioni di lire con un concerto alla Scala».
Il fiore della solidarietà germoglia spesso: la serata per gli homeless seduti in prima fila con Richard Gere; un’altra per il Bambino Gesù di cui si parlò su Rai 1 a Stella fra le stelle con Pippo Baudo, all’epoca lei giovanissima e lui re della tv che le disse sì, purché mi porti come ospiti Sophia Loren, Céline Dion e Carla Bruni. Detto fatto.
Dice che i «no» ricevuti sono delle opportunità: «Prima di convincere De Niro ce ne ho messo di tempo. Ho organizzato la mostra di quadri di suo padre.. Gli americani apprezzano la verità, se dici una cosa deve essere quella. A Hollywood ho ottenuto la stella sulla Walk of Fame per Gina Lollobrigida e Giancarlo Giannini».
La regina degli eventi intuì che bisognava uscire dalla pubblicità classica, spot in tv, e cartelloni per le strade. Ma già a 12 anni si dava da fare nella sua Napoli, vendendo in casa bigiotteria. A 15, venne a Roma con sua madre. Un inizio difficile: «A scuola mi bullizzavano per l’accento, mi rubavano libri e vestiti. Dopo lo sconforto mi dissi, sono loro che sbagliano. E per me cominciò la risalita».
Legò l’apertura del Billionaire di Briatore al lancio della Smart, «che faticava, non andava di moda come oggi. A cena, lasciai agli invitati pietre preziose usate come centrotavola». A 53 anni ha scritto il libro «per dare uno stimolo ai giovani, per dire osate, mettetecela tutta. Tengo master class di comunicazione». Con il Covid ha messo su una piattaforma in America per promuovere il Made in Italy. Il sottotitolo della sua autobiografia è Una storia di vita, di successo e di coraggio». Ci dica un suo difetto. «A volte sono troppo esigente». Glielo passiamo… Ai suoi festival servirebbero meno premi e più film. «Sono d’accordo». Una curiosità: quanto è alta? «Uno e 80». Sembra molto di più. «Per il tacco 12. Perché vi dovrei rinunciare?».