Il Messaggero, 5 dicembre 2022
La prima diffusa della Scala
Il 26 dicembre 1883 l’opera con cui venne inaugurata la stagione della Scala di Milano fu la Gioconda di Amilcare Ponchielli. Per la prima volta a illuminare il teatro milanese non erano più le lampade a gas pericolose per i possibili incendi e dannose per il rilascio dei gas della combustione ma 2.450 lampadine elettriche, alimentate dall’energia generata dalla centrale di via Santa Radegonda, inaugurata proprio quell’anno dalla Edison. Era l’inizio di una storia di collaborazione innovativa e appassionata tra il Teatro alla Scala di Milano e la società fondata da Giuseppe Colombo, che portava nella ragione sociale il nome dell’inventore americano Thomas Alva Edison.
L’EVENTO SI MOLTIPLICA
Quest’anno la sinergia si rinnova, dopo quasi 140 anni. Gli ultimi dodici anni di questa partnership si sono arricchiti dell’esperienza che va sotto il nome di Prima Diffusa: proprio grazie all’impegno di Edison anche quest’anno la Prima della Scala la stagione sarà inaugurata dal Boris Godunov di Modest Petrovi Musorgskij uno spettacolo per definizione esclusivo sarà fruibile in diretta in 32 diversi luoghi della città. E non solo. Anche in 3 diversi luoghi nel territorio circostante il capoluogo ambrosiano: all’Aeroporto di Malpensa, al Teatro Civico Roberto de Silva di Rho e al Mumac Museo della Macchina per Caffè a Binasco. Il palinsesto prevede un totale di 60 appuntamenti gratuiti che comprendono le proiezioni della Prima e gli eventi collaterali. Tutte le proiezioni e le performance di Prima Diffusa sono su prenotazione o a ingresso libero fino a esaurimento posti.
PARTNER DI TECNOLOGIA
«La collaborazione con la Fondazione del Teatro alla Scala e il Comune di Milano è una partnership solida e profonda. Ogni anno riusciamo insieme a migliorare i traguardi precedenti, in termini sia di sostenibilità energetica, attraverso la partnership tecnica con la Fondazione e le sue sedi, sia di impatto sociale attraverso l’iniziativa di Prima Diffusa sottolinea l’ad Nicola Monti Siamo orgogliosi di mettere a disposizione la nostra esperienza per dare un contributo concreto alla costruzione di un presente sostenibile nella nostra città di fondazione e a beneficio di tutta la sua popolazione».
Edison è Fondatore sostenitore del Teatro e fornitore unico di energia elettrica 100% green della Fondazione Teatro alla Scala, evitando l’emissione di 2.600 tonnellate di CO2 all’anno (la quantità assorbita da circa 90mila). Inoltre, Edison è al fianco della Fondazione nel progetto Scala Green che promuove, tra l’altro, il piano di decarbonizzazione e sostenibilità ecologica della Fondazione. Edison ha infatti realizzato una diagnosi energetica per delineare il percorso di transizione energetica delle sedi cittadine della Fondazione per ottimizzare i consumi energetici e ridurre l’impronta carbonica.
Una strada, quella della decarbonizzazione, avviata proprio 140 anni fa con l’intuizione di Giuseppe Colombo, rettore del Politecnico di Milano, che volle installare proprio alle spalle del Duomo dove oggi sorge uno dei cinema storici del centro città, l’Odeon la prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale. La sostenibilità per Edison, per Milano e per la Scala è una storia lunga, che si è rinnovata nel corso degli anni.
In particolare, dal 2010 Edison ha permesso che l’energia della Prima della Scala di Milano fosse rinnovabile e compensasse le emissioni di CO2. A partire dal 2018 Edison ha realizzato una serie di interventi volti a migliorare l’efficienza del Teatro e delle sue sedi principali. È stato realizzato il progetto di illuminazione del Museo Teatrale alla Scala, con la direzione del light designer Marco Filibeck, fino all’efficientamento energetico dei Laboratori ex Ansaldo, un’area di oltre 20mila metri quadrati.
DAL FOYER AI PALCHI
Gli interventi hanno interessato la Sala prove Abanella utilizzata anche per le registrazioni concertistiche, il foyer, il ridotto delle gallerie e i corridoi di accesso ai palchi. Infine, Edison ha curato l’ottimizzazione di tutto il sistema di illuminazione della Sala teatrale Piermarini: i globi che decorano i parapetti e il sistema di illuminazione interna dei palchi e delle gallerie. Il prossimo intervento previsto è l’efficientamento del maestoso lampadario della Sala Piermarini, la sala dove avvengono le rappresentazioni.
L’esperienza pluriennale di Edison nel campo dell’efficienza e lo spirito di innovazione nutrito dalle collaborazioni con i maggiori istituti universitari di Milano hanno reso fattibile la ricostruzione del modello energetico digitale del Teatro e dei Laboratori ex-Ansaldo e la riproduzione del loro comportamento nell’arco di cinque anni in relazione ai giorni di apertura degli uffici, al numero di rappresentazioni e al flusso di addetti, artisti, spettatori e visitatori.
IMPATTO AMBIENTALE
In particolare, grazie a un’accurata analisi degli impianti del Teatro e dei Laboratori ex Ansaldo, dei loro profili di consumo e la modellizzazione energetica digitale degli stabili, sono stati individuati potenziali interventi necessari a ridurne l’impatto ambientale evitando di immettere in atmosfera ulteriori 2.000 tonnellate di CO2 all’anno, ovvero la quantità assorbita da circa 60mila piante. Per questo progetto Edison ha censito 1.200 locali, raccolto dati di oltre 900 impianti e analizzato 6mila lampadine.
Sostenibilità e inclusione sociale sono diventate la caratteristica di un progetto quello della Prima Diffusa che ha trasformato l’appuntamento più elitario della città di Milano in un’esperienza alla portata di tutti i milanesi e di chi a Milano vuole godere la migliore esperienza artistica musicale della stagione.