la Repubblica, 5 dicembre 2022
La sfida degli attori con disabilità
Un passo cruciale per l’inclusione delle persone con disabilità e la loro rappresentazione mediatica. È quello che sta avvenendo grazie a Queerky, giovane agenzia di talent milanese in cui il talento e l’inclusione verso tutte le differenze sono i due pilastri di un nuovo linguaggio per il mondo dello spettacolo. L’obiettivo è divulgare una presenza inclusiva dalla pubblicità al cinema, dalla moda al web. Il nome Queerky nasce dalla fusione tra quirky (strano, in inglese) e queer : l’eccentrico, ilqueerky, è la nuova normalità.
Che è da poco approdata anche alla Mostra del Cinema di Venezia grazie al docufilm La timidezza delle chiome di Valentina Bertani. Protagonisti Benjamin e Joshua Israel, gemelli di origine ebraica, alla prima esperienza cinematografica, uniti da una disabilità intellettiva e da un carisma naturale. Dice la loro mamma, Monica Carletti Israel: «Aver capito che ognuno ha diritto a essere riconosciuto per quello che è senza dover violare la propria natura per essere accettato dà a questa agenzia un valore etico, oltre che artistico».«È tempo di abbracciare il cambiamento, trasformando quel che molti percepiscono come un errore nell’opportunità di una nuova visuale, rappresentativa di tutti indistintamente – spiegano le fondatrici diQueerky, Emma Elena Ferrarotti e Giorgia Merzagora –. Siamo ancora abituati a creare un confine netto tra la “normalità” e ciò che ci è sconosciuto, etichettandolo come “diverso”». Da sempre impegnate nelloscouting artistico, Ferrarotti e Merzagora hanno deciso di creare questa realtà a partire da un gap tra domanda e offerta. Di rado il ruolo della persona con disabilità viene svolto da un attore con disabilità, azzerando l’esistenza di professionalitàin questo settore. E un altro ostacolo nelle arti performative è rappresentato dalla diffusione di barriere architettoniche di ogni tipo. Un’agenzia di talent aperta a tutte le sfumature della persona contribuisce a generare il cambiamento necessario. L’obiettivo è proporre la persona giusta al momento giusto, per contenuti e a mezzi di comunicazione innovativi. La chiave del successo non è solo far incontrare domanda e offerta, ma creare le giuste sinergie perché questo accada.
Di fatto, l’agenzia è una fucina di nuovi talenti che porta a lavorare nei media, dove le persone con disabilità vengono ancora rappresentate con fatica o in modo errato (compassionevole o eroico). Molti già i talent che hanno scelto di farne parte. «La diversificazione dei corpi nei diversi contesti mediatici contribuisce ad abbattere gli stereotipi, i prototipi di bellezza, che isolano chiunque si allontani dai canoni prefissati – dice ad esempio Maximiliano Ulivieri, giornalista e attivista impegnato nella lotta alle disuguaglianze delle persone con disabilità, comparso nello spot di lancio delle Paralimpiadi 2022 – Queerky ha colto questa mancanza e ha iniziato a raccogliere il talento senza paletti. In questo contesto mi sento rappresentato e valorizzato nella mia diversità. Il cinema ha un grande potere culturale: deve sfruttarlo al meglio».
«Purtroppo davanti a una realtà come Queerky ancora si parla di “coraggio” della rappresentazione mediatica – dice l’attrice sorda Alessia Moro – Soprattutto in una città come Milano, dove l’apparenza è una delle caratteristiche trainanti».