Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  dicembre 04 Domenica calendario

Le lettere di Merlo

Caro Merlo, il Papa ha parlato dei ceceni e dei buriati,”i più crudeli “. Di Putin che li ha inviati ad uccidere e stuprare non una parola. “Putin smetti di massacrare un popolo aggredito e torna a casa tua “non ce la fa proprio a dirlo. Che vergogna!Andrea Sabbatini – CuneoEviterei le indignazioni troppo facili. La realpolitik del Papa, in tutti i conflitti, ha sempre lo stesso scopo: il dialogo. E dunque, pur nella chiarezza morale contro la guerra di aggressione russa in Ucraina, Papa Francesco prova a tenere quella posizione “terza” che permetta a lui e alla diplomazia vaticana di offrirsi come “pacificatore”. Certo, le reticenze e i silenzi hanno un costo che, ogni volta, mette a rischio la limpidezza della leadership spirituale ed è lecito chiedersi se i risultati diplomatici valgano quel rischio. Si capisce, per esempio, che al Papa stia molto cuore il riavvicinamento tra cristianesimo e Islam e forse perderebbe più di quel che otterrebbe se dicesse quel che moralmente dovrebbe sulla rivolta in Iran e sulle ragazze che vengono uccise a bastonate dalla polizia morale dei mullah. E ci sono, pesantissimi, i silenzi sulla Cina dove i cristiani vengono perseguitati senza neppure il conforto della solidarietà del Papa. Il Papa è “un illuso”, come scrivono i giornali inglesi? E quando il silenzio, sia pur dolente, dinanzi alle ingiustizie cessa di essere una pena necessaria e diventa complicità?Caro Merlo, il reddito di cittadinanza sarà abolito da Meloni, ma per tenere in vita l’acronimo Rdc ci restano: il Rifiuto delle Carte (di credito), il Rifiuto delle Cartelle (esattoriali), il Rifiorire della Casta, il Rifornimento dei computer (ai poveri parlamentari)…Antonio Imbrenda – AnconaAnche come acronimo non è granché. Rdc nonregge il confronto con i Rav, non ha il respiro liberale di Lgbt né l’autorità di Agcom, la meraviglia di Bes, la solennità dei Ptof e dei Pcto, la civiltà dei Caud. Nella foresta degli acronimi italiani ce ne sono due che, come in due scuole incompatibili, nelle ricette di cucina si contendono la misura, dal sale sino al tempo di cottura. Da un lato c’è sq, secondo quantità, e dall’alto, più saggio, qb, quanto basta.Caro Merlo, mi ha colpito la notizia che in Thailandia è stato chiuso dalla polizia il tempio di Bung Sam Phan perché tutti i monaci buddisti, quattro o cinque compreso l’abate che lo dirigeva, si drogavano di metanfetamina. I monaci sono stati trasferiti in un centro di recupero per tossicodipendenti. Non so perché la notizia sia stata raccontata in tutto il mondo in tono divertito, anche dal New York Times, come se fosse un vizietto da niente. Mi domando perché hanno fatto il test antidroga a quei religiosi ed è facile pensare, magari a torto, che combinavano anche dell’altro. Ma soprattutto mi chiedo: cosa succederebbe se facessero i test antidroga nei conventi italiani?Liliana Bratti – SanremoI vizi nei conventi per noi italiani sono ancora quelli raccontati da Boccaccio: la gola e il sesso. Non c’è letteratura e sono rari, anche se magari significativi, i casi di cronaca nera che coinvolgono preti drogati. È vero che i conventi sono i luoghi del mistero, ma la droga, con tutta la sua mistica, porta verso le religioni orientali.