Corriere della Sera, 4 dicembre 2022
La Coppa del mondo dei cammelli
DOHA È più sorridente di Mbappé, più vanitoso di Ronaldo, più alto di Messi, più simpatico di Neymar. E ha già vinto la Coppa del mondo. Quando succederà a uno dei primi quattro è possibile che la festa sarà simile. Dentro la tenda extra-lusso, il thè da sorseggiare sulle poltroncine e l’aria condizionata, sotto gli sguardi curiosi dei pochi ospiti stranieri che sono riusciti ad arrivare fin qui – Ash-Shahaniyah, 40 minuti da Doha, pieno deserto e zero indicazioni – quando lo speaker declama il nome del vincitore, si alzano le urla e volano in aria le ghetra, i tipici copricapi arabi.
Qualcuno ha appena vinto la Coppa del mondo e quel qualcuno è Nazaa’a, un cammello. Questa è la Mzayen Camel Cup, la Coppa del mondo per i cammelli, le cui finalissime sono state organizzate in contemporanea con i Mondiali, spiegano gli organizzatori, «per far conoscere un tratto importante della nostra cultura. Per chi viveva nel deserto i cammelli significavano cibo, trasporto, tutto, si può dire che sono i nostri migliori amici». Le selezioni sono iniziate all’inizio dell’anno, questa è la finalissima e a sfilare sotto lo sguardo dei severissimi giudici sono rimasti in 15, ci sono tre categorie principali e tanti sottopremi sono già stati assegnati (per esempio quello per il cammello femmina che produce più latte). Già perché, oltre alle congratulazioni di tutta la sala, i proprietari dei cammelli eletti guadagnano un premio in denaro. Mohammed, 8 anni, tiene orgoglioso il grande biglietto vincente: c’è scritto 200.000 rial (52mila euro). Mica male. È il primo premio e l’ha vinto il cammello di famiglia. «Nazaa’a è come Messi?»; «No, come Cristiano Ronaldo!», risponde veloce il bambino che sul calcio ha le idee chiare.
Fayez Ahmed al Kuwari, il papà, alza al cielo la riproduzione della Coppa come Cannavaro ai bei tempi e spiega: «Vogliamo bene ai nostri cammelli, gli diamo dei nomi, fanno parte della famiglia». Bene, perché in Qatar si era diffuso l’allarme degli animalisti per lo sfruttamento dei cammelli: quelli che portano i turisti a fare i giri nel deserto, infatti, durante i Mondiale sembra vengano sottoposti a turni massacranti. Nulla che preoccupi Nazaa’a, trattato come la star che è. Capire perché ha vinto lui, che porta una collana molto chic, non è facilissimo, però se – in sintesi – per la categoria dei cammelli neri si guardano «le dimensioni del corpo e della testa e la posizione delle orecchie», per quella del nostro campione – che si chiama Maghateer – «si cerca la proporzione. Le orecchie poi devono cadere e non stare dritte e la bocca deve avere una certa curva». Senza ritocchini, soprattutto. Perché pare sia molto diffuso sottoporre i cammelli a botox, iniezioni di acido ialuronico e silicone soprattutto per gonfiare le labbra. «Succede spesso che i proprietari ricorrano a questi trucchi – spiegano – ecco perché prima di essere esaminati dai giudici, i cammelli vengono visitati accuratamente dai veterinari». Il campione indifferente guarda tutti dall’alto, in attesa di scoprire chi sarà il Nazaa’a del calcio.