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 2022  dicembre 03 Sabato calendario

Petrolio russo, price cap a 60 dollari

L’Unione Europea ha trovato ieri l’accordo sul price cap al petrolio russo, che i ventisette membri della Ue hanno fissato a 60 dollari al barile. Il meccanismo prevede l’imposizione di un tetto ai prezzi del greggio russo venduto in Stati terzi, in aggiunta all’embargo Ue (con eccezione del greggio che arriva via oleodotto in Ungheria) ed entrerà in vigore lunedì. In particolare, sarà vietato alle compagnie di fornire servizi che consentano il trasporto e l’assicurazione del petrolio russo oltre il tetto dei 60 dollari al fine di limitare le entrate che Mosca trae dalle forniture a Paesi come Cina o India. La Russia è il secondo esportatore mondiale di greggio. La quotazione mondiale del greggio esportato da Mosca attualmente oscilla attorno ai 65 dollari. Se dovesse scendere sotto i 60 dollari, il meccanismo prevede un tetto del 5% inferiore al prezzo di mercato. Anche la Polonia, che chiedeva un prezzo molto più basso, ieri si è convinta.
«L’accordo dell’Ue sul tetto al prezzo del petrolio, coordinato con il G7 e altri partner – ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen – ridurrà in modo significativo le entrate della Russia, ci aiuterà a stabilizzare i prezzi globali dell’energia, a beneficio delle economie emergenti di tutto il mondo, e sarà regolabile nel tempo così da poter reagire agli sviluppi di mercato». Secondo la Casa Bianca il tetto è «appropriato». «Crediamo – ha commentato John Kirby, consigliere Usa per la sicurezza nazionale— che un limite al prezzo aiuterà a ridurre i ricavi di Putin», che usa i fondi per «continuare a finanziare la macchina da guerra e a uccidere gli ucraini».
La spesa
Arera: per le famiglie una spesa di circa 1.740 euro, il 63,7% in più dell’anno scorso
Nel frattempo tornano a salire le bollette del gas, che nel mese di ottobre erano scese (-12,9%) grazie al calo del prezzo della materia prima. L’Arera ha annunciato le nuove tariffe in vigore a novembre che risultano in crescita del 13,7 per cento. «In termini di effetti finali – spiega l’Autorità in una nota – la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° dicembre 2021 e il 30 novembre 2022) è di circa 1.740 euro, +63,7% rispetto ai dodici mesi equivalenti dell’anno precedente (1° dicembre 2020 – 30 novembre 2021)».
Le associazioni dei consumatori sono preoccupate. «Le bollette – afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori – erano già insostenibili, ma ora si è abbattuto un nuovo tsunami sugli italiani». Secondo lo studio dell’Unc, i prezzi del gas sono oggi più alti del 26,4% rispetto a novembre 2021 e dell’82,5% nel confronto con novembre 2020.