Corriere della Sera, 3 dicembre 2022
È un tedesco il camionista che ha travolto Rebellin
VICENZA Ha un volto e un nome il pirata della strada che il 30 novembre ha travolto e ucciso con il camion il campione di ciclismo Davide Rebellin, mentre si allenava lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. Si tratta di Wolfgang Rieke, tedesco di 62 anni e fratello del proprietario della «Rieke Transporte Recke», l’impresa di spedizioni per cui lavora e che ha sede appunto a Recke, nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
Pirata della strada perché gli inquirenti hanno accertato che non solo si è perfettamente reso conto di quanto accaduto, ma è perfino sceso dal tir, ha visto Rebellin morto ed è scappato. I carabinieri sono risaliti prima alla targa del mezzo visionando i filmati girati dalle telecamere di sorveglianza dei caselli autostradali e del ristorante «La Padana», attiguo alla rotatoria teatro della tragedia, e poi all’identità dell’investitore con una serie di controlli incrociati e grazie anche all’aiuto della gente, che l’ha fotografato.
Una nota ufficiale diffusa dal procuratore di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, conferma: «In base alle testimonianze di persone immediatamente intervenute in soccorso del ciclista risultava che l’autista dopo l’investimento era sceso dal mezzo, avvicinandosi alla vittima, e subito dopo aveva ripreso posto a bordo dell’autoarticolato, allontanandosi. Il conducente veniva fotografato dai presenti».
«Le foto scattate da alcune persone accorse dopo il drammatico incidente hanno contribuito a identificare l’indagato», conferma il tenente colonnello Salvatore Gueli, comandante del Reparto Operativo dei carabinieri di Vicenza.
Rieke, indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso, è nel frattempo tornato in Germania, dove non può essere arrestato perché nel codice penale tedesco non esiste il reato di omicidio stradale. La collaborazione con le autorità locali, con il Centro di cooperazione della polizia italiana, austriaca e slovena di Thorl-Maglern e con l’Agenzia delle Entrate ha permesso agli investigatori di tracciarne gli spostamenti.
Il camionista
Non può essere arrestato perché nel suo Paese non esiste l’omicidio stradale
L’uomo ha precedenti penali specifici: nel 2001 è stato condannato dal Tribunale di Foggia per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso alle vittime. La pena è stata successivamente dichiarata estinta per decorso del tempo. Nel 2014 gli era stata invece ritirata la patente dalla Polizia stradale di Chieti, per guida in stato di ebbrezza. Lo scorso 30 novembre Rieke era arrivato in Italia per caricare della merce e l’ultimo passaggio l’ha fatto, nel primo pomeriggio, in un’impresa di spedizioni internazionali con sede all’Interporto di Verona. Proprio le verifiche effettuate con la società veronese, attraverso l’acquisizione di una copia della carta d’identità del conducente del tir e il confronto tra la foto del documento e le immagini scattate sul luogo dell’incidente hanno consentito di identificarlo.
La polizia di Steinfurt, la città in cui è stato rintracciato, in contatto con il Servizio di cooperazione internazionale di polizia (lo Scip), il primo dicembre, dopo aver parlato con il fratello dell’investitore, ne ha segnalato il rientro in Germania. Il camionista è passato prima per Berlino e poi è tornato a Recke.
La Procura di Vicenza ha disposto l’autopsia sul corpo di Rebellin. Ora bisogna capire se, in base alla collaborazione con le autorità tedesche, Rieke possa essere sentito da loro.