la Repubblica, 2 dicembre 2022
Biografia di Piero Umiliani, un genio sconosciuto
Per raccontare Piero Umiliani si potrebbe usare la consumatissima definizione del “più famoso musicista sconosciuto del mondo”, non foss’altro perché è l’autore di un superclassico che ha superato ogni confine e ogni epoca come Mah-nà mah-nà, diventata pura leggenda nell’interpretazione dei Muppets. Ma Umiliani è realmente famosissimo e sconosciuto, perché ha scritto musiche che tutti abbiamo ascoltato e amato, tantissime colonne sonore di film comici, sexy, thriller, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, attraversando generi, stili, mode, epoche, sempre con grandissima intelligenza e gusto. Per celebrarne la storia, la vita, la musica, il Torino Film Festival ha ospitato fuori concorsoIl tocco di Piero, un bellissimo documentario realizzato da Massimo Martella con la collaborazione dell’Istituto Luce e della famiglia di Piero Umiliani, che hanno messo a disposizione del preziosissimo materiale d’archivio.
Martella, grande appassionato di musica, ha realizzato un suggestivo racconto della storia e dell’arte di Umiliani, ma che alla fine è anche una ricostruzione della nostra storia: «Volevo fare in modo che la vicenda artistica e umana di Umiliani venisse messa sotto la luce giusta. Perché è vero che è poco conosciuto, persino nell’ambito cinematografico: tutti conoscono le sue musiche ma sanno poco del loro autore. E allo stesso tempo volevo raccontare, proprio tramite il lavoro di Umiliani, l’evoluzione del gusto musicale degli italiani dal dopoguerra fino agli anni Ottanta. Lui questa evoluzione l’ha seguita tramite le colonne sonore: dalla prima per un film di grande successo come I soliti ignoti,ha proseguito parallelamente all’andamento del gusto degli italiani, attraversando tante fasi, da quella più melodica fino alla disco music, raccontando con i suoi temi un’Italia che cambiava. Musica che veniva arricchita dalle collaborazioni di grandi del calibro di Chet Baker, Helen Merrill, Gato Barbieri, aveva dentro tantissimi riferimenti diversi e tanta attualità: Umiliani è stato il primo ad importare alcuni strumenti elettronici in Italia, cosa che non ci si aspetta da un musicista che aveva fatto del pianoforte e della composizione il suo regno».
Il tocco di Piero però ha anche una anima live, per una parte è anche un film concerto, perché le musiche di Umiliani vengono riproposte dal vivo da Enrico Pieranunzi, uno dei più grandi jazzisti italiani, raffinato conoscitore del repertorio del compositore, dai Calibro 35, cultori contemporanei della lezione del Maestro, e anche da Carlotta Proietti, figlia dell’indimenticabile Gigi, che ripropone Il valzer della toppa, scritta da Umiliani con Pierpaolo Pasolini. E questa riproposizione mostra, ed è uno degli aspetti migliori del film, anche l’attualità del lavoro di Umiliani, la ricchezza del suo tessuto musicale, la sua capacità di muoversi in ambiti diversi restando se stesso. Non è “solo” undocumentario, dunque, ma un ottimo esempio di cinema musicale, che riesce a tener dentro la Storia, e soprattutto la grandissima arte di un musicista troppo spesso dimenticato.