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 2022  dicembre 02 Venerdì calendario

Nordio vuole fare accertamenti su Open


FIRENZE – L’ispettorato generale del ministero della Giustizia sarà inviato in Procura a Firenze per un «accertamento conoscitivo» su unpassaggio del caso Open, cioè sulle carte sequestrate a uno dei 12 indagati per finanziamento illecito ai partiti, Marco Carrai, e poi trasmesse al Copasir nonostante lo stop della Cassazione. Nel bel mezzo del procedimento avviato dai pm fiorentini sulla fondazione un tempo cassaforte renziana, il Guardasigilli Carlo Nordio scende ora in campo in maniera molto rumorosa. È lo stesso Matteo Renzi ieri a sollecitarlo in Senato, con un’interrogazione in cui sottolinea come la Procura diFirenze avrebbe trasmesso integralmente al Copasir gli atti di indagine relativi all’inchiesta sulla fondazione Open, inclusi quelli relativi al manager Carrai, nonostante fossero già stati oggetto di una pronuncia della Cassazione di restituzione«senza trattenimento di copia dei dati», episodio di cui l’ex premier parla a lungo anche nel sequel del libro Il Mostro (Piemme). «Che il sostituto procuratore Luca Turco abbia inviato gli atti al Copasir dopo il pronunciamento della Cassazione per noi è eversivo o anarchico oppure è un atto di cialtronaggine» sfida Renzi appellandosi al ministro Nordio. Che pare riconoscere validi motivi nella tesi renziana: «I fatti che sono stati enunciati nell’interrogazione saranno oggetto di immediato e rigoroso, e sottolineo rigoroso, accertamento conoscitivo attraverso l’Ispettorato generale» annuncia il Guardasigilli. «Successivamente, questo dicastero procederà ad una approfondita, e sottolineo approfondita, valutazione di tutti gli elementi acquisiti al fine di assumere le necessarie iniziative. L’indagine conoscitiva avrà assoluta priorità nell’attività ispettiva. E le determinazioni che ne deriveranno saranno adottate con la consequenziale rapidità» aggiunge pure il ministro della Giustizia in Senato. E nella lunga battaglia coi pm fiorentini è Renzi a segnare un altro punto.L’ex premier esulta e ringrazia Nordio, con cui da tempo coltiva rapporti di spirito garantista. L’ex magistrato fu pure ospite a una Leopolda dove si scagliò contro «lo strapotere dei pm»: «Non dubitavamo dell’assoluta rilevanza che Nordio ha dato al caso perché riguarda non me ma tutti i cittadini. Sono contento, si tratta di un ministro di un governo che non appoggiamo, a cui non votiamo la fiducia, ma che ha una riconosciuta autorevolezza. Siamo passati da un promettente dj a un autorevole magistrato e lo dico partendo dal fatto che noi siamo all’opposizione e senza nulla togliere agli aspiranti dj» dice il leader di Italia Viva a caldo dopo l’intervento di Nordio in Senato, attaccando con una battuta al vetriolo l’ex ministro della Giustizia, il 5 Stelle Alfonso Bonafede. Ospite di Metropolis, il talk web del gruppo Gedi, più tardi Renzi andrà anche oltre coi complimenti al Guardasigilli rintuzzando il Pd: «Tra il ministro della Giustizia del mio governo, Orlando, e quello di Meloni, Nordio, è meglio Nordio». Una sponda anche per una riforma della giustizia del governo di destra? La risposta: «Lei si fida della destra? Io no. Era quella che sventolava il cappio con la Lega e ora fa la garantista. Meloni è garantista o giustizialista?» dice ancora Renzi. E a chi lo accusa di delegittimare i magistrati: «Chi è che li delegittima? Chi firma i ricorsi o chi, come l’ex procuratore di Firenze Creazzo, molesta sessualmente una collega e viene sanzionato dal Csm? Uno dei miei accusatori su Open, Nastasi, è quello che è entrato nell’ufficio della scena del crimine di David Rossi e non ci doveva entrare perché non aveva titolo».