La Stampa, 29 novembre 2022
JovaBeach party, i diari di bordo di Teresa Cherubini
C’era una volta una bambina che ogni volta che partiva in viaggio con papà riempiva taccuini di parole, impressioni, disegni. Lui li chiamava «diari di bordo» e nella loro casa ancora oggi gli scaffali sono pieni di quei quaderni con la copertina nera, ma che ad aprirli restituiscono tutto l’arcobaleno di colori ed emozioni di un viaggio. Teresa Cherubini non ha smesso di riempire taccuini nemmeno da grande, quando in viaggio ha cominciato ad andarci da sola. E quindi è parso naturale a papà Jovanotti chiederle di farlo anche per la loro magica estate sulle spiagge italiane. E così è stato. Un racconto a fumetti che da oggi starà forse sugli scaffali di chi è stato al Jova Beach Party e vuole coltivare la dolcezza del ricordo, portandosi ancora l’«estate addosso». E magari anche di chi non c’è stato, ma ama Jovanotti; oppure non lo ama, ma nutre una qualche curiosità di capire perché migliaia di persone lo raccontano come l’esperienza (parlare di un semplice concerto non renderebbe giustizia) più bella della loro vita. Il diario di Teresa è solo una parte di La luce nei tuoi occhi che è un testo incatalogabile, eclettico, un po’ folle, come d’altronde è stato il Jova Beach Party, una festa con dentro tutto: la musica, la poesia, lo spettacolo, gli ospiti cantanti, gli ospiti danzanti, gli ospiti sportivi, i matrimoni, i pirati, le biciclette. Dentro ci sono fotografie – tantissime –, le riflessioni di Lorenzo, i suoi rap improvvisati a ogni data e messi ora nero su bianco. E poi c’è il diario di Teresa, che è un po’ il cuore di questo volume e non è solo un modo di dire. Al di là dell’evento e della sua dimensione sociale, il Jova Beach Party è stato anche un fatto intimo e personale: il viaggio di una giovane donna con mamma e papà. Un’estate intera insieme e alzi la mano il genitore di una figlia o di un figlio di 24 anni – che peraltro ha avuto la fortuna di girare il mondo, di studiare a New York, di poter inseguire qualunque suo sogno, di fare quello che vuole insomma – che non vorrebbe sentirsi dire: mamma e papà, quest’estate la passo con voi. Nel diario prendono forma dalla sua matita – Teresa è una disegnatrice – i volti dei genitori, il naso un po’ strano di papà Lorenzo, la faccia amorevole di mamma Francesca, i volti della famiglia allargata che li ha accompagnati. Teresa li disegna tutti, poi racconta il dietro le quinte, disegna il backstage famigliare, fino a farci ritrovare davanti all’incredibile (sarà vero?): Jovanotti, quello che salta e balla come un indemoniato e sembra inesauribile, in poltrona e pantofole, una specie di nonno quieto che legge un libro illuminato da un paralume e con un gatto accovacciato ai piedi: «Il concerto del babbo – spiega Teresa – è incredibilmente faticoso, quindi trattiamo ogni momento in cui non è sul palco con grande cura e torniamo a casa dopo ogni data che lo permette, così il babbo può recuperare sul divano di casa». Casa è Cortona, e infatti «papà» è sempre toscanamente «babbo». Ma casa è dove sono le persone che ami e forse anche per questo Teresa parla dei concerti come di «un’estensione di casa», perché alla fine lei fa proprio quello che fa sempre, ballare e cantare con Lorenzo, «solo che casa in questo caso è davanti a 30 mila persone e oggettivamente non è una cosa proprio normale». Ma non è nemmeno normale nascere con un papà che è già una grande star, fare i conti da sempre con la sua popolarità. Né è scontato attraversare una malattia come quella che ha attraversato Teresa col coraggio di raccontarlo lei, alla fine, e di dire quanto sia stato importante essere insieme, essere in tre («La luce dei tuo occhi tornare nei tuoi occhi» è il verso di I love you baby che forse di quello parla, senza parlarne). Teresa cattura la ragione per cui il Jova Beach Party è così speciale: «Spesso per arrivare in spiaggia passiamo tra il pubblico che cammina e vediamo un mare di gente felice. Una delle domande che mi fanno più spesso – aggiunge – è cosa si prova ad avere un babbo come il mio, e non so mai cosa rispondere, perché è l’unica vita che conosco. Però, quando guardo le persone che vengono a un evento che ha creato lui e trovo solo sorrisi e allegria, sono la figlia più fiera del mondo». —